Coronavirus: Hong Kong in lockdown? Secondo Heater Parisi non è vero

Hong Kong di nuovo in quarantena per un ritorno del contagio di coronavirus: la notizia ha circolato da ieri, ma –  secondo una testimone d’eccezione –  sembra non essere vera. 

Hong Kong di nuovo in quarantena per un ritorno del contagio di coronavirus? Sembra che non sia vero. A smentire la notizia, una testimone molto nota nel nostro paese: la ballerina e showgirl Heater Parisi . “Vorrei fare un pò di chiarezza dopo aver letto su alcuni quotidiani italiani un pò di inesattezze relative alla situazione ad Hong Kong” scrive sul suo profilo Instagram la Parisi. “In particolare” aggiunge, “con riferimento alla presunta “riapertura di uffici, negozi e fabbriche” (ma quali fabbriche ci sono a Hong Kong?!?) e a una seconda quarantena”. “A Hong Kong non c’è mai stata nemmeno una “prima” quarantena, intesa come obbligo per i cittadini di rimanere a casa rivela Heater. “E non c’è nemmeno ora una seconda. A Hong Kong non sono mai state chiuse le attività commerciali di alcun genere. E non sono chiuse nemmeno ora. A Hong Kong non sono mai stati chiusi gli uffici, ma è stata invitata la cittadinanza a lavorare da casa laddove era possibile e quindi su base esclusivamente volontaria. A Hong Kong non sono mai stati chiusi i ristoranti. Dal 27 marzo è stato introdotto l’obbligo di diminuire del 50% la capienza dei coperti, di rispettare la distanza di un metro e di non preparare tavoli con più di 4 persone”.

Insomma, la situazione sarebbe molto diversa da come le rivelazioni della stampa hanno evidenziato.  Le scuole sono chiuse dal 24 gennaio scrive ancora sul suo profilo Instagram la showgirl. “Sono in vigore alcune attenzioni e precauzioni come quelle della misurazione della temperatura nei punti di accesso ad edifici pubblici e privati, la igienizzazione dei trasporti pubblici.
A Hong Kong l’uso della maschera è consigliato ma non è obbligatoria anche se la totalità della popolazione la indossa fin dall’inizio dell’epidemia”. Arriva poi la spiegazione sulla presunta quarantena: che esiste, ma non è per tutti: “Dalla settimana scorsa, a seguito dell’esplosione di qualche centinaio di casi, quasi tutti riferiti a persone rientrate a Hong Kong, il governo ha deciso di introdurre l’obbligo di quarantena per chiunque arrivi a Hong Kong dall’estero e di chiudere i luoghi pubblici e privati destinati ad attività sportive”. 

Il post si conclude con una vera e propria reprimenda alla stampa: “Credo che sia compito di chi fa informazione di verificare fonti e notizie prima di pubblicarle. A meno che l’unico compito sia quello di indirizzare l’opinione pubblica verso determinati stati d’animo”. E poi una precisazione: “Non confondete la Cina con Hong Kong per favore. Si tratta di due paesi diversi che saranno pienamente unificati solo nel 2047. Fino ad allora, Hong Kong ha il suo governo e i suoi confini nazionali.
Stay safe”.

 

Impostazioni privacy