Coronavirus. Scuola: tutti accedono alla maturità e tutti saranno promossi

Il ministro dell’Istruzione Azzolina lavora incessantemente per trovare una quadra sulla situazione scuola in Italia. Le sue scelte dipenderanno comunque dall’emergenza coronavirus e da quando verranno tolte le restrizioni. Ecco cosa potrebbe accadere.

Nessuno oerderà l’anno scolastico e nei primi due mesi di quello successivo verranno fatte lezioni a parte per recuperare il tempo perduto con l’emergenza coronavirus. La Maturità sarà per tutti e nessuno sarà bocciato pur senza il ‘6 politico’. Questo in sintesi lo scenario che potrebbe delinearsi da qui a qualche mese. La ministra dell’Istruzione Azzolina continua a lavorare per trovare la quadra giusta per non scontentare nessuno ma senza regalare nulla. In queste ore gli organi tecnici del ministero dell’Istruzione stanno dando forma e sostanza legislativa, attraverso la scrittura di un primo decreto, alle idee della ministra Lucia Azzolina a proposito della chiusura dell’anno scolastico e, in particolare, dei due prossimi esami di Stato. Maturità e Terza media sono da mettere al sicuro. Repubblica ha parlato con dirigenti e funzionari dell’Istruzione della delicata messa a punto di questa fine stagione, “una situazione senza precedenti”, e ha ricostruito il Piano previsto per l’anno d’emergenza 2019-2020.

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Il piano prevede che nessun studente sarà bocciato, senza che questo possa significare un “6 politico” per decreto ministeriale. Si sta trovando il passaggio formale per affidare ai docenti, “tenendo conto dell’eccezionalità della stagione”, il compito di promuovere nonostante i debiti in una o più materie. La Maturità, attesa da 460 mila studenti, sarà semplificata in maniera radicale. Il livello dell’intervento si conoscerà il 15 aprile, che doveva essere il giorno del rientro post-Pasqua. Di fronte a un rientro a scuola intorno al 6-8 maggio – ipotesi oggi ritenuta “remota” -, il diploma superiore prevederà l’ammissione per tutti all’esame finale. Come non ci saranno bocciati dalla prima elementare alla quarta liceo. Con il rientro in sicurezza a maggio si creerebbe lo spazio per quattro settimane di lezione in classe e mercoledì 17 giugno, data da sempre prevista, si potrebbe dare il via alla prova di Italiano. Il primo scritto dell’Esame di Stato resterebbe unico e nazionale: i creatori delle tracce dovrebbero però tener conto che il programma del secondo quadrimestre è stato svolto parzialmente, con videolezioni.

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L’ipotesi più probabile: niente più scuola fino ad autunno

Niente prove scritte, come è già accaduto all’Aquila nel 2009 e in provincia di Modena nel 2012, dopo i terremoti. Tutta la prova in questo caso sarà concentrata sul colloquio orale, che a quel punto “dovrà essere rafforzato”. I dirigenti teorizzano un orale lungo almeno un’ora e irrobustito da esercizi matematici o traduzioni, a seconda del tipo di percorso. E ipotizzano la possibilità, di fronte ai venti punti più venti non assegnabili con gli scritti, che il colloquio da solo possa valere sessanta punti su cento. Sono due le date possibili per l’avvio dell’orale allargato: il 17 giugno, al posto della prova di Italiano soppressa, o il primo luglio. Entro metà luglio tutto dovrà essere concluso. L’orale, a differenza degli scritti, può essere fatto in sicurezza: convocazioni singole senza testimoni. Ma c’è la possibilità, tutt’altro che remota, che per quest’anno non si tornerà più a scuola. Capi Dipartimento e direttori generali ne sono consapevoli e stanno costruendo l’Esame di Stato, con il benestare della ministra Azzolina, per la stagione polverizzata. C’è una data limite: il 17 maggio. Se entro quella domenica non ci saranno notizie certe sul rientro, salterà (quasi) tutto. Le ammissioni, ovviamente, resteranno per cento maturandi su cento, ma il 17 e il 18 giugno non ci saranno più i due scritti: “Ragioni sanitarie lo impediranno”. Con la promozione in tutte le classi si apre il grande problema del recupero e della valutazione marzo-giugno. La ministra, che non intende videolezioni senza voti, ha accettato il progetto di utilizzare almeno i primi due mesi della prossima stagione, settembre e ottobre, per uno sforzo aggiuntivo dei ragazzi sul programma trascurato quest’anno: saranno ampliati i corsi di recupero e le valutazioni saranno senza sconti.

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