Estate | stabilimenti non si arrendono al lockdown: apriamo tutto

Si avvicina l’estate, e gli stabilimenti cercano di immaginare un modo per salvare la stagione estiva. La speranza è il mese di agosto.

Per chi fa delle vacanze estive il proprio lavoro, il lockdown e la quarantena rappresentano la possibile premessa di una tragedia economica. La Pasqua, il week-end del 25 aprile e il ponte del Primo Maggio sono da sempre banchi di prova per l’imminente estate: vacanze e quindi turismo. Tutto oscurato dall’emergenza coronavirus. La Riviera Romagnola di questi tempi, solitamente, avrebbe iniziato i preparativi per la stagionbe. Ora è blindata. La necessità attuale è quella di dissuadere gli italiani ad uscire, se pur momentaneamente, dalla quarantena, invogliati dalla Pasqua e da un clima caldo ed invitante. Ora bisogna restare chiusi ma, appena possibile, è necessario immaginare una ripartenza, per salvare un’economia che sul turismo poggia le sue basi.

LEGGI ANCHE -> Immigrazione, la nave Alan Kurdi lancia l’allarme: “Arriva il maltempo”

In questi giorni, pur con la priorità della lotta alla diffusione dell’infezione, non possiamo non pensare pure al dopo – osserva il presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud, Mauro Vanni – anche se c’è il blocco” delle attività e degli spostamenti “fino a maggio a noi daranno la possibilità di andare a fare i lavori di manutenzione ordinaria sulle spiagge in modo di prepararle, ma se per i clienti il blocco si protrarrà oltre maggio, se andiamo a giugno o, peggio ancora, a luglio la stagione salta“.
D’altronde, argomenta, “c’è anche una componente psicologicalegata alle necessarie precauzioni da adottare: “la spiaggia, la vacanza stessa è il mondo dell’aggregazione. In vacanza si cerca il contatto con le persone, la socialità, la vita, il
divertimento. Se uno deve andare in vacanza, a Rimini o altrove
per stare chiuso in un ambito privato, aspetta momenti migliori
per andare in vacanza, quando tutto sarà risolto”.

LEGGI QUI -> Coronavirus, Richeldi: “Errore imperdonabile tornare subito alla normalità, virus imprevedibile”

turiste

Nella speranza che questo accada il prima possibile in modo
da ‘salvare’ una stagione che, probabilmente, punterà sul mese
di agosto e su una clientela sostanzialmente italiana. Così da
poter limitare le ferite inferte dal Covid 19. Il 2020,
puntualizza Vanni, “sarà un anno fortemente in perdita
considerando poi che a noi a dicembre scade la concessione
demaniale quindi non abbiamo neanche la prospettiva del futuro
per rifarci delle perdite di quest’anno. Sarà un problema molto
grosso su cui stiamo discutendo in questi giorni con
l’Amministrazione, con la politica e anche con la Regione perché
qui o c’è un patto tra pubblico e privato per cui ognuno fa la
sua parte e ci si divide gli oneri o veramente la Riviera
Romagnola questa estate sarà spenta”.
Un’ipotesi, questa, da scongiurare con un quadro chiaro –
auspicano gli imprenditori e i commercianti riminesi – sui
passi da compiere in quella che, nelle prossime settimane,
potrebbe delinearsi come una ‘Fase 2’ nella lotta all’infezione.
“Mi auguro che dopo il 13 qualcosa cambi – commenta il
presidente di Confcommercio Rimini e vicepresidente della
Confcommercio regionale con delega al Turismo e presidente del
Silb regionale, Gianni Indino – che ci venga data la possibilità
di entrare nelle nostre aziende e iniziare a prepararci: abbiamo bisogno di un obiettivo, abbiamo bisogno di una data, perché se no moriamo veramente di angoscia e abbiamo paura che non si esca più da questo labirinto”. Ad ogni modo, chiosa, “la fiducia è l’ultima a morire e noi ci armiamo di tutta la buona volontà possibile e immaginabile. Ci mettiamo a disposizione, ci siamo per dare i presupposti di una parvenza di rilancio della nostra Riviera”.

Impostazioni privacy