Coronavirus, ok di Aifa a studio sull’anticoagulante eparina

Il farmaco verrà testato su pazienti con quadro clinico moderato o severo tra gli infetti con Coronavirus. Sono 300 i soggetti ammessi alla sperimentazione tramite studio multicentrico.

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Potrebbe essere arrivata una nuova svolta per quanto riguarda la lotta al Coronavirus sul piano clinico e farmaceutico. L’Aifa ha infatti dato l’ok per lo svolgimento di un nuovo studio con un farmaco che verrà testato su 300 pazienti. Si tratta dell’anticoagulante eparina a basso peso molecolare, che verrà somministrato a soggetto con quadro clinico moderato o severo da Coronavirus. La sperimentazione servirà a valutare la sicurezza e l’efficacia del farmaco che sarà al centro di questo studio multicentrico INHIXACOVID19. Tutto ciò servirà ovviamente a valutare se ci saranno dei miglioramenti nel trattamento dei pazienti infetti.

L’anticoagulante eparina verrà somministrato con diversi dosaggi, ovviamente in base al tasso di aggressività del Coronavirus nel corpo dei 300 pazienti. Verrà distribuito su 14 centri italiani diversi, grazie alla donazione fatta dall’azienda Techdow Parma. Lo studio verrà avviato anche grazie alla collaborazione del Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group, di cui l’azienda emiliana è affiliata. L’anticoagulante eparina a basso peso molecolare è moto anche come enoxaparina sodica e compie una elevata azione antitrombotica. Questa fa sì che l’anticoagulante sia uno dei più utilizzati per la prevenzione e la cura delle tromboembolie venose e arteriose.

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Il dottor Pierluigi Viale sarà coordinatore dello studio – meteoweek.com

Lo studio verrà coordinato da Pierluigi Viale, che è medico ordinario nel reparto di Malattie Infettive dell’Università di Bologna, oltre che direttore della stessa unità operativa nel policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Secondo gli esperti, le alterazioni date dalla coagulazione e le complicazioni trombotiche nei pazienti con Coronavirus, hanno un ruolo significativo in termini di incidenza e rilevanza clinica. Proprio queste alterazioni sarebbero alla base delle più importanti variabili associate alla mortalità per i pazienti che contraggono il Covid-19. Da qui la scelta di testare l’anticoagulante proprio per valutarle l’efficacia nei pazienti infetti.

Lo stesso dottor Viale ha fatto capire che è fondamentale verificare la qualità dello studio e dei suoi effetti sui pazienti. “Un altro importante tassello del nostro armamentario terapeutico verso Covid-19 entra nella fase di sperimentazione clinica, quanto mai necessaria per capirne al meglio il ruolo e l’applicabilità. Siamo grati ad AIFA per questa celere approvazione, che consentirà ai centri coinvolti di iniziare a lavorare per dimostrare il razionale di questa ipotesi scientifica. Abbiamo necessità di acquisire rapidamente evidenze e pertanto dobbiamo lavorare all’interno di trial clinici, associando alle nostre intuizioni e speranze il necessario rigore metodologico“.

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