Coronavirus: perchè tanti morti in Lombardia?

Nel tardo pomeriggio, da più di un mese a questa parte, la Protezione Civile aggiorna i dati della pandemia e ci si chiede perchè la Lombardia è la regione più colpita.

(Photo Getty Images)

L’emergenza Covid-19 alla fine dello scorso febbraio è partita quasi contemporaneamente in Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Ogni giorno il bollettino diramato dalla Protezione Civile, alla voce mortalità indica che il tasso è alto in Lombardia. Naturalmente la domanda è perchè? Cosa c’è che non funziona nel sistema sanitario lombardo?

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La prima cosa che emerge è l’organizzazione del sistema sanitario lombardo: i plessi pubblici e privati sono entrati in crisi già dal 21 febbraio, i posti letto nelle Terapie Intensive scarseggiavano, così come il materiale di sicurezza (mascherine e schermi di protezione) a disposizione di medici, infermieri e ausiliari. La rete della quarantena probabilmente andava monitorata in modo diverso alla radice, con i medici di base. Un altro fattore che non ha contribuito a evitare che il contagio si allargasse a macchia d’olio è stata la chiusura: il governatore Attilio Fontana e l’assessore Giulio Gallera, hanno atteso il decreto emanato dal Presidente Conte tra il 7/8 marzo.

A quanto sopra si aggiunge la questione dei tamponi: si è scelto di eseguirli solo ai plurisintomatici come da disposizione ministeriale e di aumentarli solo negli ultimi giorni come segnalato dal governo. Qui il Veneto e l’Emilia hanno adottato una linea politica autonoma, in special modo verso i medici e gli infermieri esposti costantemente al rischio di contrarre il virus. Un altro tasto conosciuto è la costruzione del fantomatico ospedale nella ex Fiera di Milano nel giro di una manciata di giorni. La struttura inaugurata il 31 marzo dalla capienza di 600 posti, sembrerebbe che ospiti solo 10 malati.

Mentre si parla di riaperture, la Lombardia rimane serrata e forse se i ricoverati in Terapia Intensiva inizieranno a scendere, si potrà procedere con il ripristino delle attività dopo il 3 maggio. Rimane di fatto che per arrivare a comprendere meglio la questione, passerà ancora del tempo. Qui abbiamo preso in analisi solo alcuni fattori, quelli evidenti che hanno interessato la cronaca di questi giorni e già oggetto di numerose inchieste.

 

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