Coronavirus, Della Vedova: “su riapertura troppe voci tra Governo e Task Force”

Il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, è intervenuto sulla fase di riapertura e ha sollevato il problema delle troppe voci tra Governo ed esperti, che creano confusione.

Coronavirus, Della Vedova- su riapertura troppe voci tra Governo e Task Force (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, Della Vedova- su riapertura troppe voci tra Governo e Task Force (Getty) – meteoweek.com

Il segretario di Più Europa Della Vedova ha rilasciato divere dichiarazioni relative alla fase 2 e a modi e tempi per la riapertura e ha chiesto al Governo di fornire dati e progetti precisi e chiari. “Sulla riapertura si continua a parlare di date come se fossimo sempre al punto di partenza, ci sono troppe voci tra Governo e Task Force che formulano considerazioni magari di buon senso, ma generiche e diverse tra loro. A meno di due settimane dal 4 di maggio, avremmo bisogno che il Governo parlasse con una sola voce, fornisse dati e progetti precisi. Anche per evitare una caotica e inefficiente indipendenza sanitaria delle regioni“, ha affermato Benedetto Della Vedova.

Sulla pagina Facebook di Più Europa si legge anche: “non è razionale ipotizzare i tempi dell’allentamento del lockdown senza una base di informazioni minima che consenta di descrivere quanto e dove il contagio sia diffuso e quali siano state fino a oggi le fonti e i canali di diffusione più significativi. Come è ormai ammesso dalla stessa Protezione civile, né il numero dei contagiati, né il numero dei morti comunicato è rappresentativo della realtà. Tutti ammettono che il numero reale dei contagiati è di svariate volte superiore a quelli accertati. Il numero dei morti è anch’esso approssimato per difetto, poiché evidentemente in alcune aree del Paese l’aumento della mortalità rispetto alla media degli anni precedenti è molto superiore dei decessi addebitati al Covid“.

Benedetto Della Vedova ha poi continuato, spiegando che i dati sui contagi sono necessari per capire la diffusione del contagio e per individuare le misure più efficaci per tenerla sotto controllo. “Mancano inoltre dati fondamentali quali quelli dei canali di contagio più significativi. Ad esempio sarebbe rilevante comprendere se il contagio è proceduto nelle attività produttive esentate dalle restrizioni, ovvero, come parrebbe più probabile, soprattutto nei cluster familiari – in cui, in assenza di isolamento e di tracciamento dei contagiati hanno convissuto per settimane potenziali positivi e non positivi – e attraverso e all’interno delle strutture sanitarie“, ha dichiarato Della Vedova.

Il segretario ha, poi, parlato anche della situazione di famiglie e aziende, alle quali il Governo non ha ancora comunicato date certe in modo da lasciare loro il tempo necessario per una riorganizzazione efficace, sottolineando anche l’inadeguatezza di alcuni strumenti di comunicazione utilizzati dal premier. “E per famiglie, imprese e lavoratori che devono organizzare la propria vita e attività non è possibile scoprire il giorno e le forme della cosiddetta ripartenza all’ultimo minuto, da una diretta Facebook del premier Conte“, ha concluso Della Vedova.

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