Facebook lancia Messenger Kids, app per under 13 controllata da genitori

Facebook lancia in 70 nuovi Paesi Messenger Kids, l’app di videochat e messaggistica dedicata ai ragazzi under 13 e controllata dai genitori.

Facebook lancia Messenger Kids, app per under 13 controllata da genitori (Getty) - meteoweek.com
Facebook lancia Messenger Kids, app per under 13 controllata da genitori (Getty) – meteoweek.com

Dopo Stati Uniti e Canada, Facebook lancia Messenger Kids in altri 70 Paesi, ma non in Europa e in Italia. Si tratta di un app di videochat e messaggistica dedicata a ragazzi under 13 anni, per tenersi in contatto con amici e familiari in uno spazio divertente e al tempo stesso sicuro, perché controllato dai genitori. Il capo della sicurezza di Facebook, Antigone Davis, ha raccontato sul blog della società che “con le scuole chiuse e le persone fisicamente distanti, i genitori si rivolgono alla tecnologia più che mai per aiutare i loro figli a connettersi con amici e familiari. Messenger Kids è un’app di videochat e messaggistica che aiuta i bambini a connettersi con amici e familiari in uno spazio divertente e controllato dai genitori“.

Messenger Kids è stata lanciata per la prima volta nel 2017 negli Stati Uniti, poi dopo pochi mesi anche in Canada e pochi altri Paesi ed è dedicata ai giovani che non possono accedere a Facebook per limiti d’età. Infatti l’ingresso in Facebook è vietato ai minori di 13 anni e in alcuni Stati di 15 anni. Su Messenger Kids i genitori possono dare il consenso ai propri figli di aprire un profilo, rendere visibili nome e foto e di inviare richieste di amicizia, con la funzione “amicizia supervisionata” per permettere ai genitori di controllare le nuove connessioni e di approvarle. E’ soggetta al controllo dei genitori  anche l’iscrizione ai gruppi, come quelli sportivi e scolastici.

Negli Stati Uniti diversi attivisti hanno sollevato il problema della privacy e della possibile dannosità dell’app per i bambini, perché assorbirebbe troppo del loro tempo in attività online e anche per i dati dei suoi utenti che la società raccoglie costantemente. In Europa, però, la situazione è diversa. Dal maggio 2018 è entrata in vigore una legge europea sulla privacy (Gdpr) che prevede la possibilità di iscriversi ai maggiori di 16 anni. Tutti i ragazzi più piccoli che vogliono usare i servizi digitali devono chiedere il consenso ai termini di utilizzo ai genitori o ai tutori. I singoli Stati membri hanno, però, la possibilità di legiferare in maniera diversa e autonoma e possono abbassare il limite di età fino a 13 anni. Questi limiti d’accesso sono in verità facilmente aggirabili, perché bambini e ragazzi che non hanno ancora raggiunto l’età anagrafica richiesta possono mentire affermando di essere più grandi.

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