Elena Santarelli accusata di aver causato il tumore al figlio: la frase choc

Paolo Bonolis ospita Elena Santarelli nella seconda puntata de “La stanza del medico”, il web format condotto sui canali di SDL TV. La showgirl si lascia andare a scioccanti dichiarazioni in tema di vaccini.

Santarelli

Paolo Bonolis chiacchiera con Elena Santarelli a proposito del delicato tema dei vaccini e dei “no vax”. In collegamento con il chirurgo Roy De Vita, la showgirl parla della battaglia che sta affrontando da anni per il suo bambino Giacomo.

Elena Santarelli contro i no vax: “Assurdo il loro linguaggio”

Dentro e fuori dagli ospedali, Elena si è ritrovata spesso ad avere a che fare con le convinzioni dei sostenitori “no vax” che sono intervenuti senza alcuna richiesta sulla delicata situazione del figlio.

Gira la voce che mio figlio ha preso il tumore perché l’ho vaccinato. Per farti capire quanto diventa assurdo il linguaggio delle persone nei confronti di un genitore che in questo momento sta affrontando una malattia“, ha dichiarato la Santarelli.

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Roy De Vita sui no vax: “Non è accettabile”

Anche Roy De Vita prova a smontare i no vax: “Le argomentazioni dei no vax sono basate sulla pericolosità dei vaccini e sulla loro inutilità. Parlano di speculazione economica da parte dei grandi gruppi farmaceutici che hanno grandi guadagni dai vaccini. È indubbiamente vero che questo possa essere vero. Ma il resto non è accettabile“.

E aggiunge un’importante delucidazione sul consenso e sul rapporto paziente-medico: “Perché facciamo firmare il consenso? Perché il paziente deve prendere coscienza del fatto che ci sono dei rischi rispetto a quello che si fa. Nessuna pratica medica e chirurgica è esente da rischi. Si è creato un rapporto di sfiducia assoluta tra medico e paziente. Se io ti faccio firmare quel foglio e tu per qualche motivo mi denunci, mi puoi anche dire che io non ti ho informato su niente di quello che accadeva, anche delle banalità. Con quel foglio firmato, sono responsabile di un atto medico, non mi sgrava dalla mia responsabilità, però non è pensabile fare qualsiasi pratica senza che ci sia il consenso.

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