Omicidio Tevere, fermato Massimo Galioto. Nel 2016 assolto da condanna all’ergastolo

In centro, sulla pista ciclabile. All’aggressione hanno assistito diversi testimoni. La Polizia ferma un sospettato, Massimo Galioto: nel 2016 fu accusato – e poi assolto – per l’assassinio di uno studente americano. 

Massimo Galioto a destra – Studente Beau Solomon a sinistra – MeteoWeek.com

Un uomo è stato aggredito e ucciso sulla pista ciclabile che corre sulla banchina del Tevere nei pressi di Ponte Sisto, al centro di Roma. Il cadavere è stato rinvenuto riverso sulla banchina del Tevere e presentava ferite da arma da taglio. Si sospetta dunque che l’uomo – un cittadino romeno di 38 anni – sia stato accoltellato. L’allarme è scattato in seguito a diverse segnalazioni. La polizia ha fermato un sospettato, Massimo Galioto, 45 anni. Sul posto anche la polizia locale.

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Secondo quanto si è appreso, la vittima è stata trovata sulla pista ciclabile e presenta evidenti ferite sul volto e alle mani. Il presunto responsabile, come detto, è un romano di 45 anni, Massimo Galioto: nel 2016 era già stato arrestato come presunto omicida dello studente statunitense Beau Solomon, gettato nel Tevere nel 2016. Poi, nel 2019, era stato assolto “per non avere commesso il fatto“.

Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia del Reparto Tutela Tevere della polizia locale che stava effettuando un controllo nell’area golenale del fiume. A dare l’allarme alle forze dell’ordine diversi cittadini: alcuni testimoni hanno raccontato di aver assistito all’ aggressione e poi aver visto la vittima accasciarsi per terra. Immediata la chiamata ai soccorsi, ma per l’uomo non c’era più niente da fare. Sia la vittima che il presunto assassino farebbero parte della comunità di senza tetto che vivono sulle banchine e sotto i ponti del fiume Tevere.

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