Coronavirus, decreto Rilancio: nella notte accordo su migranti e coperture

Dopo una giornata di scontri e tensioni, si trova l’accordo. Si alla regolarizzazione, mentre oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare la manovra da 55 miliardi. 

La giornata non era stata delle migliori, in vista del tanto atteso accordo sulla regolarizzazione dei migranti. Ma mancava solo quello, insieme alla definizione sulle coperture delle misure economiche, per riuscire a portare il decreto Rilancio in Consiglio dei ministri. Ma la notte ha portato consiglio, e l’accordo è stato trovato. Come dichiarato direttamente da Palazzo Chigi, è stato «raggiunto l’accordo politico». E dunque si alle coperture economiche, che da quello che trapela dovrebbero essere più o meno gestite così: 10 miliardi per la cassa integrazione, 4 miliardi per il taglio dell’Irap, 6 miliardi per le Piccole e Medie Imprese, 2 miliardi per l’adeguamento di negozi e attività produttive alle norme anti Covid, 2 miliardi per misure fiscali, 2,5 miliardi per il turismo e la cultura, 5 per sanità e sicurezza. Una maxi manovra da 55 miliardi, per la quale il governo dovrà chiedere lo scostamento di bilancio.

LEGGI ANCHE -> Silvia Romano, interviene la Meloni: “Vittima del governo”

Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle

LEGGI QUI -> Rsa, è strage fra gli anziani: ecco cosa sta succedendo

Come detto, la svolta arriva in piena notte. Dopo una riunione fiume dei tecnici, infatti, l’ultimo passaggio si è svolto in Consiglio dei ministri: al centro del dibattito la maximanovra da 55 miliardi che mobilita 130 miliardi di liquidità. Ma prima c’è da decidere sulla regolarizzazione dei migranti, sulla quale si registrano due giorni di scontri ed una distanza significativa tra Pd e Movimento 5 Stelle. Verso mezzanotte la situazione si sblocca: verso quell’ora infatti il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi annuncia un accordo definito «soddisfacente». Poco prima il ministro M5S degli Esteri Luigi Di Maio aveva diffuso una nota per dichiarare fiducia a Crimi e al governo e anche la volontà di portare il decreto in Consiglio dei ministri al più presto. In pratica un segnale di “via libera”: a quel punto si è iniziato a lavorare sul testo del provvedimento. Fino all’annuncio da parte di Peppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione territoriale del PD, di aver raggiunto una intesa: l’intervento legislativo riguarderà braccianti, colf e badanti, anche italiani ed italiane. I contenuti? Emersione del lavoro in nero e permessi di soggiorno temporaneo ai lavoratori stranieri. In più, vengono esclusi dalla sanatoria i datori di lavoro condannati per caporalato o chi ha commesso reati come lo sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.

Impostazioni privacy