Domenica 17 maggio alle ore 21.20 su Rai Tre andrà in onda il programma d’inchiesta Un giorno in Pretura, il caso di Gloria Rosboch, truffata dall’amore.
Il 17 maggio alle ore 21.20 andrà in onda su Rai Tre il programma d’inchiesta Un giorno in Pretura condotto da Roberta Petrelluzzi affronterà un caso molto sofferto. Incentrato su storie realmente accadute e purtroppo finite nel peggiore dei modi, tale programma è diventato un appuntamento fisso per chi vuole scoprire la verità sugli omicidi avvenuti negli ultimi anni nel nostro Paese.
Questa settimana, verrà riproposto un caso che quattro anni fa, lasciò sconcertata tutta l’Italia, per la dinamica effferata e cattiva ideata dall’assassino della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch. condotto da Roberta Petrelluzzi ospiterà il processo per l’omicidio della professoressa di Castellamonte, scomparsa nel nulla nel gennaio 2016 e ritrovata morta un mese dopo
Un giorno in Pretura | Anticipazioni
Era il 13 gennaio del 2016 quando Gloria Rosboch, professoressa di francese della provincia di Ivrea, si allontanò da casa per una riunione scolastica. Da quel momento si persero definitivamente le sue tracce, lasciando nello sgomento tutti i suoi famigliari.
Parenti e amici la cercarono disperatamente senza alcun risultato, fino a che le indagini condussero alla figura di Roberto Obert, un uomo di cinquantacinque anni. Fu proprio lui a condurre gli inquirenti sul luogo nel quale si trovava il corpo della donna.
Obert immediatamente fece il nome di Gabriele Defilippi, accusandolo di essere stato l’ideatore del delitto, un diciannovenne ex studente della professoressa. Dalle chat presenti sul cellulare di entrambi, emerse una verità sconvolgente: la vittima e il suo omicida avevano una relazione sentimentale.
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Un giorno in Pretura | il trailer del film
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Un giorno in Pretura | le ultime novità sull’assassino
A suscitare scalpore nei confronti dell’assassino della donna, la notizia che vedrebbe Gabriele Defilippi, condannato a 30 anni in Cassazione, trasferito agli arresti domiciliari. Il motivo? Defilippi è risultato positivo al coronavirus e per tanto, la sua condizione fisica non è compatibile con la vita in carcere. Per evitare che altri detenuti potessero essere contagiati e per sottoporlo alle cure necessarie, i giudici hanno deciso di scarcerarlo.
Ovviamente, non sono tardate le reazioni dell’opinione pubblica, le quali ha duramente commentato tale decisione.
