Silvia Romano, parla Di Maio: “Nessun riscatto pagato”

Il ministro degli Esteri ribadisce: per Silvia Romano nessun riscatto pagato. Poi interviene su Fase 2 e sulla vicenda di Giulio Regeni.

Per Silvia Romano nessun riscatto è stato pagato: lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso della trasmissione “Che tempioche Fa”: “Ho seguito l’operazione e tutto
quello che si doveva fare per arrivare alla liberazione” di
Silvia Romano e “ribadisco che non mi risulta un riscatto,
altrimenti avrei dovuto dirlo” ha dichiarato il ministro, che ha anche voluto sottolineare l’atteggiamento dei genitori della ragazza: “Sono persone da cui bisogna apprendere tante cose, hanno dimostrato grande dignità sia quando non sapevano se la loro figlia fosse viva o morta sia quando dopo la liberazione abbiamo visto una valanga di odio e rabbia” ha aggiunto. “Sono convito che l’Italia non sia quella minoranza che si sta rivolgendo in modo osceno contro Silvia“. Il ministro ha poi voluto dedicare una riflessione al caso di Giulio Regeni, per cui ancora non è stata fatta giustizia: “Non possiamo riportare indietro Giulio ma possiamo fare emergere la verità” ha detto, assicurando poi che “in ogni incontro a cui ho assistito da quando sono al governo, il primo argomento è e resta la verità su Regeni, è la priorità”.

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Silvia Romano

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Inevitabile anche il passaggio sulla situazione in Italia rispetto alla pandemia di coronavirus ed alla Fase 2: “Ho la massima fiducia nella capacità dei governatori delle Regioni di gestire con responsabilità i vari step della fase due” ha dichiarato Di Maio, che ha anche sottolineato la fiducia nei confronti degli italiani: “Mi fido molto degli italiani, hanno dimostrato grande responsabilità durante il lockdown” ha commentato, aggiungendo che  “gli italiani si sono dimostrati responsabili, sono fiducioso”. Sulla pandemia e sui provvedimenti presi dal governo per contenerla, il ragionamento di Di Maio è stato rivolto in particolare al tema delle libertà costituzionali: nel periodo dell’emergenza “sono state sospese alcune garanzie costituzionali, domani (oggi, ndr) ristabiliamo i principi di uno stato liberale e democratico e questo è importante”, perché “non bisogna mai illudersi di poter normare ogni aspetto della vita dei cittadini”. L’intervista del conduttore, Fabio Fazio, si è poi spostata sul governo, sulla sua tenuta e sulle prospettive:  “Siamo tutti impegnati, me compreso, a lavorare in questo governo, che si è trovato ad affrontare un fatto inedito, il che ha anche cementato il rapporto tra di noi” ha risposto il ministro, che poi ha aggiunto: “Ora con la nuova fase noi come governo abbiamo più spazio per progettare le misure per i prossimi anni“. Di Maio ha poi risposto ad alcune domande sul ministro della giustizia Bonafede, per cui ha espresso apprezzamento: “Non ho bisogno di difendere il
ministro Bonafede. Per lui parlano le leggi che ha approvato” ha commentato. Una battuta anche sull’UE non poteva mancare: “Gli egoismi nazionali non aiutano il futuro dell’Europa. Alcuni Paesi sono abbarbicati sul loro ramoscello ma non hanno capito che se cade l’albero cadono anche loro”, ha aggiunto il titolare della Farnesina riferendosi a quegli Stati del Nord Europa che stanno facendo resistenza sul Recovery Fund. Un chiarimento è arrivato anche sulla polemica nata intorno al provvedimento delle regolarizzazioni dei migranti: “Per quanto riguarda le
regolarizzazioni, eviterei di portare la questione sul tema
ideologico. Conosco la Bellanova ed è una persona concreta, noi
abbiamo ascoltato le aziende agricole che avevano un problema
perche dopo il lockdown la maggior parte dei lavoratori
stranieri erano dovuti tornare nei loro Paesi. Non si tratta di
una sanatoria indiscriminata ma riguarda solo alcuni settori”. La chiusura è stata dedicata al turismo: il ministro Di Maio ha assicurato che sarà fatto tutto quello che è possibile per farlo ripartire.

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