Immigrazione, Gb: avanti la legge che pone fine alla libertà di movimento

In Gb passo avanti alla Camera dei Comuni per la nuova legge sulla immigrazione che pone fine alla libertà di movimento dopo la chiusura della fase di transizione nel 2021.

Immigrazione, Gb- avanti la legge che pone fine alla libertà di movimento (Getty) - meteoweek.com
Immigrazione, Gb- avanti la legge che pone fine alla libertà di movimento (Getty) – meteoweek.com

Ancora un passo avanti per la nuova legge sull’immigrazione in Gb alla Camera dei Comuni britannici, che disciplinerà in maniera più restrittiva gli ingressi nel Regno Unito dopo il periodo di transizione post Brexit e che metterà fine alla libertà di movimento nel 2021 equiparando la disciplina sugli ingressi di europei ed extracomunitari. Il testo della nuova legge è stato presentato dal governo Johnson, sottoposto a una seconda lettura e avanza verso la tappa successiva, grazie alla maggioranza Tory determinata da 80 deputati. Si tratta di una legge quadro, che prevede un secondo provvedimento attuativo destinato a introdurre parallelamente il sistema “a punti”, promosso da Boris Johnson e ispirato alle leggi australiane, in base al quale gli ingressi a partire dal 2021 saranno filtrati per favorire l’ingresso agli “immigrati a più alta qualificazione e a prescindere dalla provenienza“, che siano in grado di parlare bene l’inglese.

Diverse le proteste delle opposizioni, tra cui i Labour, che avvertono il nuovo approccio come punitivo, soprattutto in settori come la sanità che utilizza il contributo di molti stranieri nelle strutture ospedaliere ed assistenziali di tutta la Gran Bretagna, e che pongono in evidenza gli aiuti giunti da queste persone durante l’epidemia di Coronavirus ancora in corso.

Il ministro dell’Interno, Priti Patel, ha rivendicato il senso della legge come il segno dell’impegno mantenuto nei confronti dei cittadini britannici a “ripristinare il controllo dei confini e a mettere fine alla libertà di movimento“, così come espresso dal voto referendario sulla Brexit nel 2016. Il ministro ha anche ricordato che sulla fase di transizione post referendum non ci saranno ulteriori proroghe ma resteranno in vigore le garanzie sugli attuali diritti dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna e proseguiranno le concessioni di status di “soggiorno permanente”, delle quali già 1.3 milioni sono state portate a compimento.

Dalle opposizioni, in voce del neoministro ombra dell’Interno appartenente ai laburisti, Nick Thomas-Symonds, è giunta la contestazione sulla nuova legge in quanto troppo rigida, soprattutto per quanto concerne i lavoratori stranieri non specializzati, attivi nei settori della sanità e dei servizi essenziali, che “non si sentiranno più benvenuti” nonostante i tributi ricevuti dall’intera popolazione per le attività svolte durante questi mesi di emergenza causati dall’epidemia di Coronavirus.

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