Imprenditore noleggia un jet privato per portare le braccianti in Italia

Martin Foradori Hofstatter è abituato a lavorare con otto braccianti stagionali. A causa della burocrazia, ha dovuto recuperarle in Ungheria con un jet.

Foradori HofstatterSono dieci anni che Martin Foradori Hofstatter si rivolge alle stesse braccianti per la cura delle sue vigne. Otto donne dalla Romania capaci di garantire con il loro lavoro la qualità di uva e vino. Anche quest’anno il vignaiolo ha voluto ingaggiare le sue storiche braccianti stagionali, ma la burocrazia si è messa di mezzo. L’Unione Europea ha permesso corridoi verdi per far arrivare la manodopera dall’Est, ma nel caso del vignaiolo di Tramin-Termeno qualcosa è andato storto. Le otto donne infatti sono state fermate al confine con l’Ungheria, a Cluj.

Foradori Hofstatter ha tentato di risolvere il problema contattando politici locali, di Roma e dell’Unione Europea, senza ottenere alcun risultato. “Ci siamo visti costretti ad organizzare in extremis un jet privato.” Spiega. E aggiunge: “Per questo periodo economico una spesa non indifferente e forse anche folle, ma senza il futuro delle mie vigne sarebbe stato segnato”.

Le differenze con gli altri paesi europei

Il vignaiolo, che è proprietario anche di una vigna in Germania, denuncia con forza le procedure italiane. Foradori Hosftatter spiega che all’estero le associazioni di categoria hanno attivato ponti aerei per i braccianti molto più efficaci. “In Italia non siamo stati capaci nemmeno di copiare le misure intelligenti degli altri Paesi della Comunità Europea” – commenta. Il produttore, a capo di una delle cantine più importanti dell’Alto Adige, lamenta anche un’altra situazione: la mancanza di manodopera italiana disponibile. “Chi abbiamo ingaggiato per fare una prova dopo due ore se ne è andato perché il lavoro era troppo faticoso!” – racconta.

Le otto braccianti sono arrivate in Italia nei giorni scorsi e hanno cominciato a potare le vigne di Hofstatter. “L’assenza di queste professioniste” – ha detto il vignaiolo – “si sarebbe tradotta in un danno rilevante: come se ad un concerto alla Scala mancassero i violini”.

 

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