Le 7 preoccupazioni che il mondo deve affrontare post Covid-19

La recessione globale è sul podio nella lista delle preoccupazioni che il mondo potrebbe trovarsi ad affrontare dopo la pandemia da coronavirus. A questa, segue il problema della disoccupazione, soprattutto giovanile e il rischio di una nuova ondata pandemica.

NEW YORK – OCTOBER 07: A trader works on the floor of the New York Stock Exchange October 7, 2008 in New York City. (Photo by Mario Tama/Getty Images)

A stilare la classifica delle sette preoccupazioni principali per il mondo post Covid-19 è il report «Covid-19 Risks Outlook: a preliminary mapping and its implications» del World Economic Forum. In collaborazione con Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group, la ricerca raggruppa e analizza le preoccupazioni di 350 risk manager per anticipare quelle che potrebbero presentarsi come problematiche di primo piano. Sebbene i rischi siano interconnessi tra loro, e la paura di una nuova infezione virale sia al centro delle polemiche, al primo posto della classifica troviamo il tema economico. La recessione globale, citata dai due terzi degli intervistati, potrebbe sostenere la preoccupante disoccupazione strutturale, posta al secondo posto della classifica delle sfide globali.

La gestione dei rischi interconnessi: preoccupazioni post Covid-19 e nuovi modelli economici

Fare una lista delle preoccupazioni ha come obiettivo quello di prepararsi alla loro gestione. Così, al terzo posto, nei prossimi 18 mesi, troviamo il possibile ritorno alla pandemia da Covid-19 o ad un’altra infezione che potrebbe bloccare il mondo una seconda volta. Subito dopo seguono le preoccupazioni legate all’indebolimento fiscale delle principali economie, il fallimento di aziende e settori industriali, una possibile ondata di bancarotte e nuove misure restrittive legate alla mobilità delle persone. Trovare delle opportunità, valutando questi rischi non sembra affatto semplice. Prevenire, per quanto possibile, alcune delle più grandi sfide dei nostri giorni potrebbe insegnarci ad agire in un altro modo, creando modelli economici diversi da quelli che siamo abituati a vivere.

Così, ricorda e sottolinea l’importanza di trovare delle opportunità anche in situazioni drammatiche e scomode, Saadia Zahidi, managing director del World Economic Forum: «La crisi ha devastato vite e distrutto mezzi di sussistenza. Ha innescato una crisi economica con implicazioni di vasta portata e rivelato le inadeguatezze ereditate dal passato. Oltre a gestire l’impatto immediato della pandemia, i leader devono collaborare tra loro e con tutti i settori della società per affrontare i rischi noti che stanno emergendo e adottare un approccio resiliente per affrontare quelli sconosciuti. Abbiamo un’opportunità unica di approfittare di questa crisi per agire in modo diverso e ricostruire economie migliori, più sostenibili, resilienti e inclusive».

 

La sostenibilità: un obiettivo lontano

L’importanza di creare delle economie più “green” è diventata una priorità per una fetta crescente di cittadini. Questa esigenza potrebbe legarsi a doppio filo con gli studi che connettono gli effetti nocivi prodotti nell’ambiente allo sviluppo del virus. Sembra quindi che l’inquinamento abbia potuto amplificare la pandemia da Covid-19, rendendoci consapevoli, ancora una volta, dell’importanza del vivere sostenibile. Nonostante questo, sembra che ad oggi, le priorità siano altre.

Tra i rischi indiretti, di grande impatto globale: la riduzione degli investimenti nella sostenibilità (18%). Un dato allarmante che rischia di vanificare il processo decennale di alcuni Paesi verso un’economia più sostenibile. Sebbene I rischi siano interconnessi tra loro e si alimentino gli uni con gli altri, il consiglio degli esperti è quello di prevenirli e non sottovalutarli, cercando di imparare alcuni importanti valori proprio da questa terribile tragedia.

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