Gianni Fossati sepolto al Campo 87, quello per morti non reclamati da parenti

Gianni Fossati sepolto al Campo 87, quello per morti non reclamati da parenti

(Da Pixabay)

Il 79enne Gianni Fossati, ex noto manager, è morto di coronavirus il 24 marzo al Fatebenefratelli. Il feretro, cercato dal fratello senza successo, è finito per una serie di complicazioni al Campo 87, il campo per corpi non reclamati dai parenti. 

gianni fossati
(Da Pixabay)

Gianni Fossati, ex noto manager, è morto a fine marzo dopo aver contratto il coronavirus, all’età di 79 ann. E’ morto al Fatebenefratelli di Milano, ma la notizia a Vando Fossati (fratello di Gianni) è arrivata per vie traverse, informali. Non dal comune, non dall’ospedale. Così Vando ha deciso, in data 4 aprile, di contattare il sindaco di Milano Beppe Sala tramite una mail di appello: “Sono a chiederle un aiuto. Mio fratello Gianni Fossati è deceduto per coronavirus il 24 marzo all’ospedale Fatebenefratelli, dove è tuttora ricoverata sua moglie. Sono l’unico fratello e ho saputo del decesso da fonti informali“. Poi la richiesta. Vando Fossati chiede al sindaco come può acquisire il certificato di morte, recuperare gli oggetti del fratello e soprattutto come capire “dov’è il feretro“. Il dispiacere per la scomparsa non solo del fratello, ma addirittura della salma, appare in fondo alla mail: “Non possiamo, non vogliamo essere trattati da clandestini”.

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A 11 giorni dalla morte di Gianni Fossati, il suo corpo è ancora introvabile. Gianni è stato dirigente di Rcs per decenni, docente a contratto all’Università Cattolica, vicepresidente dell’Accademia italiana di cucina, portavoce del corpo consolare di Milano e Grande ufficiale della Repubblica. La comunicazione ospedale-parenti è andata in cortocircuito, per qualche motivo, e Gianni ora si trova al Campo 87, la zona del cimitero per i morti non reclamati dai parenti. Anche nel caso della sepoltura, la comunicazione avviene troppo tardi, perché Vando viene a sapere la collocazione del fratello 2 giorni dopo la sepoltura.

gianni fossati
(Da Pixabay)

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All’ospedale Fatebenefratelli, però, la vicenda viene ricostruita diversamente. L’ospedale ha da subito sottolineato: “Abbiamo tempestivamente avvisato la moglie”. Tuttavia la moglie è stata ricoverata a sua volta, il 27 marzo, ma le comunicazioni con i parenti erano frequenti: “Telefonava spesso utilizzando il telefono del reparto dedicato ai degenti”. Poi la guarigione della moglie. Ma proprio lei si è affidata al cognato per capire che fine avesse fatto il marito. Anche lei ribadisce di non aver ricevuto nessuna comunicazione sulla morte di Gianni Fossati. Ora Vando si sfoga: “E’ un’offesa gravissima  che un uomo debba morire ed essere sepolto senza che la famiglia venga informata, è inammissibile che un fratello, zio e marito” debba essere sepolto “come se la sua famiglia fosse legalmente disinteressata alla sua salma e al suo percorso dopo la morte”. Lui stesso, ancora in vita, aveva espresso le sue volontà: essere cremato e “ricondotto nella tomba dei parenti della moglie, nel cimitero di Pavia, dove c’è anche nostra madre”.

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Come il corpo di Gianni Fossati è finito al Campo 87? La scelta del cimitero risale a un’ordinanza del sindaco del 13 marzo scorso. I decessi da coronavirus continuavano a salire in maniera esponenziale e il comune ha deciso di adottare una nuova linea: le famiglie hanno, da quel momento in poi, 5 giorni di tempo per stabilire la gestione dei defunti. Prima dell’ordinanza erano 30, i giorni di tempo per reclamare le salme dei parenti. Per tutti coloro non reclamati, previsto il Campo 87. Nel caso di Gianni Fossati, il comune risponde facendo riferimento a un’email dell’ospedale che spiegava: era stato impossibile rintracciare i parenti. La versione di Vando sembra differente: “Mio fratello aveva tante conoscenze a Bergamo, e da lì, non so attraverso che giro, rimbalza fino a noi la notizia del decesso”. Poi un lungo periodo in cui Vando si sfinisce in un vortice di telefonate senza capo, vagando alla cieca tra i tentativi di contattare i vari enti comunali. Poi il 6 aprile Vando riceve la mail: “Non avendo avuto disposizioni da parte dei parenti entro 5 giorni dal decesso”, il comune di Milano ha deciso di seppellire d’ufficio Gianni Fossati il 4 aprile, nel Campo 87.