Enrico Letta: “fondi europei direttamente nelle tasche di cittadini e imprese”

L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ha invitato durante  un’intervista a non distribuire i fondi europei ai singoli Stati ma di metterli direttamente nelle tasche di cittadini e imprese.

Enrico Letta- fondi europei direttamente nelle tasche di cittadini e imprese (Getty) - meteoweek.com
Enrico Letta- fondi europei direttamente nelle tasche di cittadini e imprese (Getty) – meteoweek.com

L’ex presidente del Consiglio dei Ministri e oggi direttore della Scuola di affari internazionali dell’Istituto di studi politici di Parigi, Enrico Letta, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa, nella quale ha parlato della situazione europea e dei fondi stanziati da Bruxelles per far fronte alla crisi economica causata dall’epidemia di Coronavirus. Letta ha, innanzitutto, invitato a semplificare i passaggi e ad accorciare i tempi degli stanziamenti previsti e ha dichiarato: “i fondi che si stanno negoziando in Europa non vengano distribuiti dai singoli Stati: sia direttamente Bruxelles a metterli nelle tasche di cittadini e imprese“.

Enrico Letta ha, poi, parlato dello scarto preoccupante che riguarda la percezione dei cittadini sugli aiuti ricevuti dall’Italia da parte dell’Europa: “c’è uno scarto impressionante tra quello che sta facendo l’Europa e la percezione dei cittadini: secondo i sondaggi, molti credono che ci stiano aiutando più Cina e Russia, con qualche milione di euro, dell’Unione europea che sta mettendo miliardi. La gente deve percepire che le risorse che ci aiuteranno a ripartire sono targate Ue“.

Letta ha, inoltre, invitato a correggere il tiro e a far emergere l’errata percezione che cittadini e imprese italiane hanno riguardo agli aiuti. Se, infatti, a distribuire i fondi europei sono gli Stati nazionali, tale percezione “rischia di non passare, e che anzi
l’Europa ne abbia un danno di immagine. I politici nazionali si intesteranno i meriti, e faranno il solito gioco di individuare nell’Europa il capro espiatorio: ‘Vi avremmo dato di più, ma non possiamo per colpa della Ue’. Scopriamo questo bluff. Ci vuole uno sforzo della burocrazia europea, che non è peggio di quella italiana. Bisogna costruire un meccanismo per la gestione dei fondi come fu l’Erasmus per lo studio: evoca l’Europa appena se ne pronuncia il nome“.

Enrico Letta è poi sceso nei dettagli riguardo alla situazione di Danimarca, Svezia, Olanda e Austria e ha sottolineato: “devono essere consapevoli delle loro dimensioni: solo due – Austria e Olanda – sono nell’euro, e due su 19 sono una piccola minoranza. Non si può fermare tutto per l’avarizia di due Paesi“. Infine Letta ha concluso la sua intervista parlando della proposta di Francia e Germania di 500 miliari di euro e ha affermato: “quel piano è fondamentale nel metodo: si creano gli eurobond senza chiamarli così. Quando la Germania dà il via libera a bond garantiti dalla Commissione, si mutualizza il debito futuro. È un passo avanti della Merkel gigantesco“.

Impostazioni privacy