App Immuni, la Liguria dice “no” alla sperimentazione

L’assessore alla Sanità Liguria Sonia Viale contro Toti: “Non accetto che i liguri facciano da cavie per la sperimentazione”

 (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

L’assessore alla Sanità e vicepresidente della Liguria, Sonia Viale, scrive su Fb di essere contraria all’app Immuni. “Per quanto mi riguarda i liguri non saranno le cavie di un governo che improvvisa. Perché non avvia la sperimentazione la regione Lazio che ha come Presidente il segretario del PD? Se ieri l’app è stata bocciata anche dal Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, un motivo ci sarà”. 

Secondo Sonia Viale il “Governo non può lasciare il progetto alle Regioni senza sapere il reale funzionamento a pochi giorni dall’inizio della sperimentazione.” Oltre alla Liguria, anche Puglia e Abruzzo sono state selezionate per fare da “cavie” al progetto senza aver informato i medici di medicina generale e coinvolto gli uffici di prevenzione. La Viale non è disposta a lasciare che i liguri siano coinvolti dal Governo PD Cinque Stelle.

App Immuni

L’applicazione si potrà scaricare a partire dal 5 giugno, ma restano ancora dei problemi da risolvere che potrebbero allungare il tempo per i primi download. Tra questi il documento sulla privacy ancora fermo al ministero e il fatto che l’azienda che ha sviluppato il software, la Bending Spoons, ha ricevuto solo pochi giorni fa la versione definitiva per iOS e Android.

Covid immuni
 (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)

Come funziona l’app

Una persona che risulta positiva al tampone verrà chiamata dalla Asl a fornire il codice a 16 cifre associato all’applicazione. Il codice verrà automaticamente inviato a tutti coloro che hanno scaricato l’App e se nei giorni precedenti sono stati in contatto con l’utente contagiato, ricevono un messaggio di allerta di rischio contagio e saranno chiamati a sottoporsi al test.

Visivamente nello store, l’app apparirà con un cerchio blu e tra i dati che verranno caricati ci saranno la zona di provenienza, la provincia e le informazioni epidemiologiche come la durata dell’esposizione ad un utente positivo. L’alert di rischio è di colore arancione. Verrà chiesto all’utente se ha sintomi quali febbre, tosse, affaticamento, difficoltà respiratoria e perdita di gusto o olfatto. In caso di risposta affermativa si segue la procedura prevista, altrimenti l’utente verrà invitato a seguire degli accorgimenti. L’App funzionerà tramite Bluetooth.

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