“Il coronavirus è una bufala”: complottista si ammala e viene ricoverato

Si chiama Brian Lee Hitchens il complottista di 46 anni ammalatosi di coronavirus e ricoverato in ospedale. Prima di ammalarsi credeva che il Covid fosse un’invenzione del Governo per controllare la popolazione. 

complottista coronavirus

Se qualche mese fa aveste chiesto a Brian Lee Hitchens cosa ne pensava del coronavirus, avrebbe risposto: “E’ una bufala”. Oggi l’uomo di 46 anni, ex complottista, cambia idea. In questo frangente di tempo sono successe diverse cose: Brian si è ammalato di coronavirus ed è stato ricoverato in ospedale. Così l’uomo è stato costretto a rivedere una serie di convinzioni, come per esempio che il coronavirus fosse, al massimo, una banale influenza e che le mascherine e il distanziamento sociale fossero, sostanzialmente, misure inutili. L’autista Uber si è ammalato e, convinto di essersi ammalato di “un’invenzione del Governo”, non ha chiesto subito aiuto. Poi la situazione è peggiorata, fino alla scoperta definitiva: Brian e sua moglie avevano contratto il coronavirus.

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A raccontare la vicenda è lui stesso, all’interno di un post su Facebook. L’autista spiega: la moglie si trova ancora in terapia intensiva, lui invece è in via di guarigione. In un’intervista alla Bbc si è sentito di fare marcia indietro rispetto alle sue posizioni: “Pensavamo che il governo stesse usando il virus per distrarci. Ora abbiamo capito che il coronavirus non è un fake“. Parole cariche anche di apprensione nei confronti dello stato di salute della moglie, ancora in bilico: “I suoi polmoni stanno combattendo una battaglia. Sono infiammati. Il suo corpo non sta rispondendo”, ha affermato alla BBC. Proprio per questo ha lanciato anche un appello ai complottisti tramite un post: “State attenti a cosa leggete, alle fake news, ora mi rendo conto che il coronavirus non è assolutamente falso, è là fuori e si sta diffondendo”. Infine, conclude con un messaggio rivolto anche agli hater: “A tutti voi hater là fuori che mi avete mandato messaggi terribili dicendo che merito di morire, spero che stiate leggendo forte e chiaro questo: ‘Io sono negativo! Lode al Signore!”.
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(Foto di Jack Taylor, da Getty Images)

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Intanto, per evitare altri scenari del genere, la lotta alle fake news si fa sempre più serrata. E questo avviene anche in Italia, dove proprio nella giornata di ieri è stata lanciato il nuovo portale di lotta alle fake news in occasione della Milano Digital Week. Il documento di presentazione con dettagli più specifici uscirà a breve ed è stato redatto dalla Task force istituita dal Sottosegretario all’editoria Andrea Martella. L’annuncio viene dal prof. Ruben Razzante, Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano. Il portale ha intenzione di farsi carico di una missione, spiega il professore: la lotta alle fake news, ”da debellare con strumenti giuridici, deontologici, tecnologici e culturali. Fake news dalle quali scaturiscono idee complottiste: il 5g causa il coronavirus, il virus è stato messo in circolo da Governo e case farmaceutiche, la diffusione del Covid è stata voluta di proposito dalla Cina ecc. Il portale si occuperà inoltre di segnalare casi significativi di disinformazione o, al contrario, esempi di notizie ben strutturare con approccio imparziale.
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