Brusaferro (Iss): “Il Coronavirus potrebbe tornare in autunno”

Brusaferro sostiene che il Covid potrebbe diffondersi più velocemente e confondersi con altre patologie. L’eventuale allentamento delle restrizioni potrebbe essere un errore da non commettere.

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Il Coronavirus in Italia non è ancora stato sconfitto in maniera definitiva. Questo è il messaggio che continua a passare, stando soprattutto a sentire il parere dei medici e degli esperti. Al coro si aggiunge anche Silvio Brusaferro, il quale fa capire che bisogna continuare a stare particolarmente attenti all’eventualità di una seconda ondata. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità è stato protagonista di un’audizione presso la Commissione Bilancio del Governo. E dalle sue parole emerge l’intenzione di far capire agli italiani che non bisogna allentare la presa, soprattutto dopo la fine dell’estate.

“Il Coronavirus non è sparito e con l’allentamento delle restrizioni dobbiamo prepararci all’arrivo di nuove ondate che si diffonderanno molto velocemente”, ha dichiarato Brusaferro. Il capo dell’Iss si è soffermato soprattutto sul fatto che il Covid si trasmette dai cosiddetti droplet, ovvero le goccioline di saliva. Per questo motivo “si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio”. Da qui la conferma del fatto che una seconda ondata di contagi, secondo Brusaferro, è da prendere in considerazione in quanto “dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo”.

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Il presidente Fimmg Scotti lancia l’appello – meteoweek.com

E in risposta all’appello di Brusaferro, è arrivata la pronta reazione da parte dei medici. In particolare i medici di famiglia, i quali hanno fatto un appello proprio all’Iss per far sì che arrivi un protocollo da applicare nel più breve tempo possibile. “L’Iss prepari senza aspettare un piano di protezione dei cittadini – dichiara il presidente Fimmg Silvestro Scotti – per evitare che all’arrivo dell’autunno si presentino tutte insieme le sindromi da raffreddamento che arrivano fino alle polmoniti, l’influenza stagionale e l’epidemia da Covid. Si cominci subito con le vaccinazioni contro lo Pneumococco”.

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Anche i virologi sostengono che la tesi esposta da Brusaferro è tutt’altro che peregrina. Ad esempio Giorgio Palù, esperto dell’Università di Padova, pur sostenendo di non voler azzardare previsioni sul Covid, pensa che il presidente dell’Iss potrebbe aver ragione. “Quello che dico – ha dichiarato – si basa sulla storia dei virus e sull’esperienza che è stata fatta. Quando i virus sono pandemici forse sono destinati a restare con noi diventando come parassiti negli esseri umani, diventano endogeni e gli serviamo vivi. Forse è possibile che il Sars-Cov 2 ritorni”.

“Questa esperienza – prosegue Palù – ci ha insegnato qualcosa: non bisogna pensare al sistema sanitario solo dal punto di vista clinico-sanitario, ma portarlo sul territorio e facendo formazione”.

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