Ecobonus al 110%: ristruttuare casa senza spendere soldi

L’Ecobonus 110% consente di effettuare dei lavori di ristrutturazione in casa in modo gratuito.

Lavori in casa a costo zero

Il super bonus può essere richiesto per effettuare lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico alle prime case. Per le seconde case invece, i lavori si possono fare gratis solo se fanno parte di un condominio. Per questi interventi è possibile richiedere il rimborso Irpef in 5 anni del 110% della spesa, oppure può essere ceduto il credito all’impresa edilizia che esegue i lavori.

L’Ecobonus copre le spese che saranno sostenute a partire dal 1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021. Ma si discute circa una possibile estensione del bonus fino al 2022. A dichiaralo è stato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro. Per poter richiedere il bonus è necessario che si garantisca il miglioramento di almeno due classi energetiche attraverso la presentazione dell’Attestato di Prestazione Energetica rilasciato da un esperto. Secondo quanto previsto dal Decreto Rilancio potranno essere effettuati:

interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali o orizzontali realizzati sia in condominio sia in abitazioni unifamiliari;

lavori in condominio che comprendono: sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione o pompa di calore. La detrazione è prevista anche per impianti ibridi e geotermici. Non rientrano invece nell’Ecobonus i lavori sulle caldaie in caso di riscaldamento autonomo;

interventi per le abitazioni unifamiliari: sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore. Al momento non si fa riferimento alle caldaie a condensazione che sono dunque escluse;

interventi di riqualificazione per la riduzione del rischio sismico. (La detrazione non si applica per gli edifici ubicati in zona sismica 4.)

Se si effettuano gli interventi elencati e contemporaneamente quelli a seguire, il contribuente potrà richiedere la detrazione del 110% anche per lavori di :

acquisto e posa di finestre comprensive di infissi;

acquisto e posa di schermature solari; (tende da sole)

installazione di impianti fotovoltaici;

installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche.

Inoltre se questi interventi vengono eseguiti insieme a:

il montaggio di pannelli solari;

il montaggio di accumulatori di energia collegati ai pannelli solari;

gli interventi previsti dal vecchio ecobonus;

la realizzazione delle colonnine per caricare le batterie delle auto elettriche, si avrà una detrazione del 110% anche per questi lavori.

riccardo fraccaro

Chi può richiederlo?

L’articolo 119 del decreto Rilancio stabilisce che possono usufruire del bonus:

i condomini; le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività dì impresa, arti e professioni, su unità immobiliari; gli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica; le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

Si attendono i Decreti Attuativi dell’Agenzia delle Entrate per sapere di più. Ma secondo i dati dall’Ance il super bonus dovrebbe risollevare il settore edilizio, stremato dalla crisi economica. L’Ecobonus potrebbe risanare le casse dello Stato e riqualificare Comuni italiani, un enorme vantaggio insomma.Ciò che preoccupa, potrebbero essere le eventuali dichiarazioni falsate presentate dai richiedenti per godere della detrazione. Ma per i “furbetti” sono state previste delle sanzioni pecunarie dai 2.000 ai 15.000 euro che saranno applicate nel caso si presentino dei documenti il cui contenuto risulti essere mendace.

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