Sanità, corruzione e appalti truccati. Indagate 19 persone e 5 società

Sequestrato materiale e documenti a Torino e nelle province di Alessandria e Novara. Indagate 19 persone e 5 aziende per corruzione e appalti truccati

operazione Molosso
 (Photo by Joe Raedle/Getty Images)

La Guardia di Finanza di Torino ha condotto l’operazione “Molosso” che ha coinvolto anche Alessandria. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica torinese ha condotto alla perquisizione di ospedali, Asl, aziende e abitazioni private e al sequestro di materiale a Torino, Alessandria e Novara. Le ipotesi di reato riguardano turbativa d’asta e corruzione su 19 indagati e 5 società. Tra le aziende coinvolte la Hartmann di Verona e la Aries di Modena, mentre a Torino, si tratta di referenti locali di Hartmann. Gli indagati sono 10 dipendenti di aziende sanitarie e 9 rappresentanti di società.

Rilevanti danni patrimoniali ed economici nei confronti del Servizio sanitario nazionale a vantaggio di un’azienda torinese e una multinazionale di apparecchiature mediche del Veneto. Tra le indagini, anche gare d’appalto sospette che potrebbero essere state compilate per favorire la società multinazionale, oggetto di indagine, per beneficiare di milioni di euro per fornitura di camici e divise di medici e infermieri.

Il tutto è avvenuto in maniera semplice: gli agenti di commercio contattavano i membri delle commissioni Asl, composte da cinque infermieri caposala, e veniva offerto loro del denaro in cambio di gare truccate. Precisamente agli infermieri veniva chiesto di intervenire sui capitolati inserendo specifiche che avrebbero agevolato le imprese interessate.

Nell’ospedale di Alessandria le indagini hanno individuato la corruzione di un coordinatore infermieristico membro della commissione per la gara d’appalto. In via precauzionale, sono stati sequestrati anche conti correnti che possono essere ricondotti a tangenti ricevute da uno degli indagati di Torino.Le indagini sono iniziate un anno fa quindi non riguardano acquisti effettuati per l’emergenza Coronavirus.

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