Scuola, l’ultima idea della Azzolina: “Plexiglass tra i banchi”

Il ministro prova a porre una nuova regola per agevolare il rientro dei ragazzi a scuola. L’ipotesi è venuta fuori durante un incontro avvenuto ieri con alcune sigle sindacali.

azzolina scuola

Una nuova proposta per modificare ulteriormente la situazione della scuola in Italia, anch’essa destinata a far discutere. A farla è stata nuovamente il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina. Questa volta, però, non è arrivata durante un’occasione pubblica, ma nel corso della riunione con alcune sigle sindacali, avvenuta ieri pomeriggio. La Azzolina avrebbe proposto di mettere una parete di plexiglasse tra i banchi di scuola. Un modo per aggiungere sicurezza proprio tra i ragazzi che condividono il banco quando si trovano in classe, in particolare a lezione.

La seconda proposta, senza dubbio più fattibile in quanto più pratica, riguarda la messa a disposizione dei ragazzi di visiere al posto delle mascherine. Ovviamente da indossare all’interno del perimetro della scuola. Si tratterebbe di misure che potrebbero essere avviate già durante i prossimi esami di maturità, per i quali mancano davvero pochi giorni. L’obiettivo del ministro Azzolina, già svelato chiaramente durante gli ultimi interventi tra conferenze e presenze in Parlamento, è chiaro. Riportare tutti a scuola in presenza, prestando maggiore attenzione ai ragazzi più piccoli.

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Dunque la proposta tanto discussa da parte del ministro Azzolina consisterebbe nel “compartimentare” i banchi. Una situazione che, secondo il capo del dicastero dell’istruzione, sarebbe già stata applicata in altri Paesi europei, con la comparsa di pannelli in plexiglasse a metà del banco di scuola. Al termine del confronto, poi, la Azzolina ha svelato il piano finanziario per consentire ai singoli plessi scolastici per ripartire in sicurezza. Ha parlato di risorse per oltre 4 miliardi di euro per il sistema dell’istruzione, con uno stanziamento immediato di 330 milioni per l’edilizia leggera.

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L’obiettivo è sempre quello di riaprire la scuola in presenza per iniziare l’anno 2020/2021 a settembre. Un obiettivo “complesso ma raggiungibile”, svela la Azzolina, solo se tutte le parti in causa si metteranno al lavoro per riuscirci. “Il Paese si aspetta da noi che i ragazzi a settembre tornino a scuola”, ha ribadito il ministro, facendo leva proprio sull’umore non troppo esaltato degli italiani. Tuttavia, dalle regioni arrivano cori di dissenso. Come quello del presidente Anci Decaro, che svela la necessità di fare tante cose per rilanciare il sistema scolastico. E poi i segretari sindacali Landini e Sinopoli parlano di discussione “importante ma partita in ritardo”.

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