Conte si scontra con il Pd: il Recovery Plan non convince, rinviati gli Stati generali

Arriva lo slittamento per il vertice sull’economia, organizzato da Conte per dimostrare il progetto sull’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. Lo scontro è soprattutto tra il premier e il Pd.

Premier-Giuseppe-Conte

Tornano gli scontri all’interno della maggioranza, questa volta con il Recovery Fund al centro della contesa. Da una parte c’è Giuseppe Conte, che nella giornata di ieri aveva previsto un incontro degli Stati generali per discutere il progetto da attuare. Dall’altra parte ci sono i vertici dei partiti, in particolare il Partito Democratico, con Dario Franceschini in testa. Il progetto che vuole lanciare il presidente del Consiglio riguarda il modo in cui l’Italia dovrà investire i 170 miliardi in arrivo dall’Ue proprio con il Recovery Fund. Ma da qui è partito un duro attacco da parte dei vertici del Pd.

Il malumore all’interno del partito risale al tardo pomeriggio di mercoledì, quando Conte ha annunciato in conferenza stampa il piano per il rilancio del Paese. Tutto è avvenuto alla presenza di quelle che sono state definite dal premier le “singole menti brillanti“. Ovvero gli imprenditori, le parti sociali, gli esponenti del terzo settore e tutti coloro i quali trarranno beneficio da questo finanziamento. La cosa non è andata giù al Pd ed è emersa con tutto il suo fragore durante la riunione con i capi delegazione dei partiti. Franceschini ha rappresentato il Partito Democratico e non le ha mandate a dire a Conte.

Il premier ha presentato la sua iniziativa svelando già la sua location, ovvero Villa Pamphili a Roma. Ha fatto capire di voler incontrare economisti, industriali, intellettuali e professionisti di alto spicco del nostro Paese. Da qui è partita l’invettiva da parte di Franceschini, che ha accusato Conte di avere una somma di denaro mastodontica, ma di non sapere come usarla. Il capo del Governo ha replicato facendo capire che “gli italiani non possono più aspettare e bisogna rendere evidente al più presto il contenuto del Recovery Plan“. Ma il Pd non vuole più saperne di improvvisazioni e di piani pensati e valutati da poche persone.

Dario Franceschini – meteoweek.com

Tuttavia, il dibattito si è allargato anche ad altre forze politiche e ai ministri presenti all’incontro. Come Teresa Bellanova, che si chiede come sia possibile trattare con i sindacati “se su infrastrutture, Alitalia, Ilva e Autostrade la pensiamo tutti in modo diverso“. Il ministro dell’economia Gualtieri rincara la dose, facendo capire che “se lo chiamiamo stati generali non possiamo arrivare senza un documento e cavarcela in tre giorni“. Tutte contestazioni che hanno fatto fare una piccola retromarcia a Conte, che ha parlato di “percorso a tappe e non una vetrina mediatica“.

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Ma allora quando si svolgeranno questi stati generali? La data prevista per l’inizio dei lavori oscilla tra mercoledì e giovedì. Il metodo sarà diverso da quello proposto in prima istanza da Conte, il quale si confronterà con Gualtieri per studiare una serie di contenuti da sottoporre ai partiti prima degli incontri in programma. E c’è chi sostiene che, alla base di questa levata di scudi da parte del Pd, ci siano altre ragioni. Tra cui quella di una lista Conte per le prossime elezioni in Sardegna, con il Movimento 5 Stelle e lo stesso Pd in un altro schieramento.

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