Minaccia di gettare i figli nel vuoto e sequestra il sindaco, arrestato

L’uomo, con problemi psicologici e di droga, avrebbe cercato di compiere il gesto disperato per una notifica in cui si menzionava la revoca per l’affidamento dei figli. Il sindaco sequestrato è riuscito a risolvere la situazione.

(Photo by ANDREAS SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Un uomo residente nel milanese, separato e con problemi psicologici e di droga ha minacciato di gettare i tre figli di 5, 6 e 7 anni nel vuoto, parlando dal settimo piano della sua palazzina, a Rozzano. Secondo la ricostruzione eseguita dai carabinieri di Corsico (Milano) intorno alle 20.30 il padre avrebbe iniziato ad urlare frasi sconnesse, per poi iniziare a spingere i bambini sul balcone del suo appartamento. I vicini allarmati dalla situazione hanno chiamato subito i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno cercato di posizionare alcuni gommoni pneumatici al suolo per evitare l’urto ai piccoli. L’uomo a quel punto ha cominciato a tirare calcinacci e oggetti dalla finestra, ferendo un vigile che si trovava sotto il balcone.

Poco dopo è giunto sul posto il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti che è riuscito ad avvicinarsi all’uomo per una trattativa. Una volta sull’uscio di casa però è stato sequestrato con un coltello alla gola ed è rimasto rinchiuso dentro all’appartamento. In un momento di distrazione dell’uomo, il sindaco è riuscito a spostare il mobilio posto davanti alla porta e a far entrare i carabinieri che sono riusciti a immobilizzare l’uomo, disarmandolo. I tre bambini sono stati portati all’ospedale di San Paolo, per la sospetta assunzione di psicofarmaci o di altre sostanze simili. Stando agli ultimi accertamenti, il gesto potrebbe essere riconducibile al fatto che nella stessa giornata di ieri il padre dei piccoli aveva ricevuto la notizia di un provvedimento a suo nome per la revoca dell’affidamento. L’uomo, in cura presso un Sert, era già noto ai servizi sociali presenti sul territorio. Il padre è stato arrestato momentaneamente nell’attesa di essere interrogato e i figli rimangono sotto custodia cautelare dei servizi sociali.

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