Usa, la Corte Suprema vieta i licenziamenti a gay e trans

La decisione è stata presa a maggioranza e ha premiato gay e transgender che lavorano negli Usa. Anche il CEO di Apple Tim Cook ha apprezzato la votazione di oggi.

corte suprema usa

La Corte Suprema Usa ha preso una decisione storica, che riguarda quelle che vengono ancora volgarmente considerate delle minoranze sul piano sessuale. Stiamo parlando delle persone omosessuali e dei transgender, che sul piano lavorativo vengono ancora trattate in maniera a dir poco negativa. Ma i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti hanno effettuato una votazione che volge in loro favore, almeno dal punto di vista dei diritti sul posto di lavoro. È infatti stato stabilito che nessuna persona può essere licenziata per il proprio essere gay o trans.

La sentenza ha riguardato una incorporazione del Civil Rights Act approvato nell’ormai lontano 1964. La decisione presa oggi dalla Corte Suprema svela che questa norma non protegge solo dalla discriminazione basata sulla razza. Oggi le altre discriminazioni che verranno tutelate dalla legge sul posto di lavoro sono anche quelle basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Dunque, da oggi in poi negli Usa anche i lavoratori appartenenti alla categoria degli Lgbtq hanno il riconoscimento di non essere discriminato, com’è accaduto in passato anche per le donne.

Il presidente della Corte Suprema John Roberts – meteoweek.com

La votazione avvenuta in queste ore in Corte Suprema ha portato a un risultato di 6 a 3 in favore dei lavoratori gay e transgender. La decisione era da prendere a maggioranza, e la posizione decisiva è stata quella del presidente John Roberts, che ha votato dalla parte dei giudici di nomina democratica. A sorpresa anche uno dei giudici dalla parte dei conservatori, Neil Gorsuch, si è schierato dalla parte dei suoi “rivali” politici. Questa votazione, tra l’altro, arriva nei giorni che hanno seguito la decisione di Donald Trump, il quale ha negato ai transgender i diritti medici e clinici dettati dall’Obama Care.

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Dunque, da oggi in poi negli Usa una persona non potrà essere licenziata dal proprio posto di lavoro con la discriminazione di genere e di orientamento sessuale come motivazione scatenante. E la decisione della Corte Suprema è stata applaudita in lungo e in largo. Uno dei giudizi positivi di maggiore spessore è arrivato da Tim Cook. Il CEO di Apple ha twittato così: “Sono grato per la decisione presa oggi dalla Corte Suprema. La comunità LGBTQ merita un trattamento di equità sul posto di lavoro e tra la società. La decisione di oggi dimostra che i giudici federali proteggono i loro diritti”.

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