Caos procure, Albamonte: querelo Palamara per diffamazione

Caos procure, Albamonte: querelo Palamara per diffamazione. Così il magistrato ed ex presidente Anm dopo la citazione di Palamara

Caos procure, Albamonte: querelo Palamara per diffamazione
Caos procure, Albamonte: querelo Palamara per diffamazione

Il pm Eugenio Albamonte, tra i magistrati citati da Luca Palamara nella chiamata di correo sui rapporti pericolosi con la politica, in un colloquio col Corriere della Sera dice che reagirà “dando mandato al mio avvocato a sporgere querela per diffamazione“. Secondo l’ex presidente Anm e attuale segretario di Area, il tentativo del pm Palamara “di affossare l’intera magistratura mistificando la realtà, provando a coinvolgere tutti in una pratica che invece era solo di alcuni e diventando la gola profonda del malcostume giudiziario, rafforzerà chi, dal 1992 in poi, cerca sempre nuovi spunti per delegittimarci“.

Albamonte conferma inoltre di aver incontrato la deputata Pd Donatella Ferranti, ma ritiene che “non è che se uno s’incontra con un parlamentare e qualche consigliere del Csm deve per forza occuparsi di incarichi o orientare nomine anche in vista di soluzioni di singole vicende giudiziarie a favore di uno dei commensali. Con Donatella Ferranti, che stimo e di cui sono amico, abbiamo sempre discusso di temi di interesse generale, problemi della giustizia e riforme. In ogni caso non faccio parte del Csm e Donatella non è un’imputata, e già questo fa qualche differenza“.

Il pm precisa che la sua nomina è avvenuta “secondo le regole, e secondo la prassi di scegliere i segretari del Csm non solo per competenze e professionalità ma anche in riferimento ai gruppi rappresentati in Consiglio“. E sottolinea che in seguito “sono tornato a svolgere le stesse funzioni di pubblico ministero, per 10 anni non ho fatto domande per alcun incarico e da ultimo continuo a non farne in quanto ex presidente dell’Anm; per la stessa ragione non mi sono candidato nemmeno al Csm. Per me e il mio gruppo è una regola, per altri no“.

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Albamonte conclude il suo discorso ricordando che come presidente Anm denunciò nel 2017 “la degenerazione del correntismo e l’invadenza dei gruppi nella gestione dei Csm. Invitai a un recupero di orgoglio, altrimenti le correnti sarebbero state travolte, ma proprio le chat di Palamara dimostrano ora che alcuni non compresero questa realtà“.

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