Corrida, tori torturati e seviziati. Poi macellati. Si può dire: “Olé?”

La denuncia arriva dalla LAV, la Lega Anti Vivisezione: “A questi spettacoli decine di milioni di fondi Ue nonostante il parere contrario del parlamento”. Le immagini del video denuncia mostrano le sofferenze dei tori prima della morte nell’arena ed il trasporto delle loro carcasse verso la macellazione, in assenza di norme igienico sanitarie.

Corrida videodenuncia della LAV

La corrida è una pratica molto antica. Le prime gare di tori, in Spagna, risalgono infatti all’800 d.C. La prima scuola di tauromachia fu fondata a Siviglia nel 1670. Secondo tutti i detrattori di questa pratica, si tratta di una tortura legalizzata. Gli appassionati di tauromachia ribattono che un toro da corrida viva un’esistenza molto più lunga e felice che un bovino da carne o da latte. Il giro economico legato a questo “spettacolo” è molto importante.

L’indagine della LAV

Nel settembre 2019, la LAV ha svolto un’indagine video investigativa e ha reperito del materiale dalle corride delle città di Siviglia, di Madrid e di Algemesi. Nel video, vengono mostrate delle vere e proprie sevizie contro i tori, uccisi violentemente dopo terribili sofferenze ed agonie. Ad Algemesi, una ‘plaza’ molto importante e particolare, gli animali vengono colpiti e trascinati per le vie del paese prima degli spettacoli, il cosiddetto “encierro”, come a Pamplona. I tori qui sono mandati a morte giovanissimi (non oltre 3 anni di età), per questo motivo coloro che li uccidono sono chiamati “novilleros”, ovvero aspiranti toreri. In diverse occasioni, il matador colpisce il toro con l'”estoque”, la spada usata per dare il colpo finale, e lo fa in maniera scorretta, causando agli animali delle lente emorragie, visibili dalla bocca in modo particolare, che li porteranno a morire soffocati. Vi sono anche casi di tori che si autolesionano appena entrati nell’arena, a causa del forte stress.

Sangue fuori dall’arena

Gli investigatori hanno filmato tori trasportati fuori dall’arena verso la struttura di macellazione interna. In diversi casi è stato filmato il sangue dei tori lasciato sul piazzale, a contatto con il pubblico che entra ed esce dall’arena (a stretto contatto con passanti e in alcuni casi anche con dei bambini). La carne del toro ucciso nelle arene, da quanto documentato, viene poi venduta in alcune macellerie e ristoranti locali. Spesso, la carne, viene trasportata fuori senza alcun criterio igienico-sanitario.

La corrida che vive con i finanziamenti pubblici europei

La denuncia è fatta per sottolineare, oltre agli atti di crudeltà verso gli animali, anche un altro aspetto meno noto degli altri: la corrida beneficia di finanziamenti pubblici europei nonostante la volontà contraria del Parlamento Ue. A fine ottobre 2015, infatti, il Parlamento Europeo (con 438 sì, 199 no e 50 astensioni) ha approvato un emendamento al bilancio 2016 che prevede «che non si debbano utilizzare fondi della PAC (politica agricola comune, ndr) né di qualsiasi altra linea di finanziamento europeo per sostenere economicamente attività taurine che implichino la morte del toro». Le sovvenzioni della Pac, costituiscono il 31,6% delle entrate per gli allevamenti di animali destinati alla Corrida. Nel dettaglio, dalle Pac, sono arrivati 130 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 571 milioni disposti dalle varie parti delle autorità spagnole.

Corrida denuncia LAV sangue fuori dall'arena

Ma cosa ne pensano di questo gli spagnoli?

Il ministero della Cultura di Madrid, ha pubblicato, il primo giugno scorso, i dati statistici che confermano la fase di crisi della corrida. Gli spettacoli nel 2019 sono diminuiti del 63,4% rispetto al 2007. In contrasto con questo dato, vi è però l’aumento degli allevamenti di tori destinati a questa attività: da 1327 a 1339. Non solo, nel 2019 risultano registrati come professionisti nel settore 9.993 persone, rispetto a 7.907 del 2017.  «Come è possibile che un settore in calo e in difficoltà aumenti in maniera tale la presenza di professionisti nel settore, di cui 991 che hanno oltre 65 anni?, si chiede la LAV. Roberto Bennati, direttore generale dell’associazione animalista, ha affermato in merito: “La corrida è uno spettacolo insostenibile, da anni contestato perché contrario a etica e tutela degli animali, diseducativo eppure offerto in spettacolo anche ai minori. Oggi più che mai, poi, nell’emergenza Covid-19, è criminale ignorare i rischi sanitari di arene dove si semina il sangue di questi animali, macellati sul posto in strutture attigue e non isolate, con dubbi standard di sicurezza. Come può l’Unione Europea finanziare questo orrore? E’ ora di dire basta”.

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