Spesa ai tempi del Coronavirus: crollo dei consumi, è corsa al risparmio

La spesa ai tempi del coronavirus: le ultime rilevazioni dell’Istat evidenziano un crollo record dei consumi delle famiglie. Calato il potere d’acquisto, è corsa al risparmio. 

crollo consumi - crisi coronavirus
foto di repertorio

Con la crisi economica provocata dalla grave pandemia di coronavirus, in Italia si è assistito a un crollo dei consumi e a un balzo dei risparmi. Questo per lo meno è quanto viene rilevato dai dati Istat, riferiti al primo trimestre dell’anno. Come spiegato dallo stesso istituto di statistica, le misure messe in atto dal governo in pieno periodo emergenziale hanno fatto sì che la caduta del reddito disponibile fosse attutita quanto più possibile, tanto che si è assistito a un calo dell’1,6% rispetto rispetto agli ultimi tre mesi del 2019. Per quanto riguarda il potere di acquisto, invece, è stato registrato un calo dell’1,7%.

I dati dell’Istat sui risparmi e le famiglie

Data la complessa situazione attuale, gli italiani hanno preferito stringere la cinghia e non mettere mano al portafogli. Non a caso, i previsione di tempi difficili, le famiglie hanno scelto di risparmiare, facendo registrare un crollo della spesa pari al 6,4% rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso. Numeri, questi, che evidenziano la caduta più bassa mai segnata dall’inizio della serie storica. Conseguentemente, la linea dei risparmi sale fino al 12,5% (nuovo record al 2005), aumentando di ben 4,6 punti percentuali.

Aumenta rapporto deficit e Pil, ma sale anche la fiducia

Secondo quanto evidenziato dall‘ultimo rapporto Istat, è stato riscontrato un aumento tra deficit e Pil nel primo trimestre, con valore del 10,8% rispetto al 7,1% dell’anno 2019. Il saldo corrente e il saldo primario sono risultati negativi con incidenza sul Pil del -7,8%. La pressione fiscale è invece aumentata di 0,5 punti percentuali, attestandosi al 37,1%.

coronavirus - crollo consumi
foto di repertorio

Dal mese di giugno, però, tornano i primi segnali di ripresa per la fiducia di consumatori e imprese, dopo il precedente crollo record. Come segnala l’Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 94,3 a 100,6, mentre quello composito delle imprese rimonta da 52,7 a 65,4. Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in crescita, seppur con intensità diverse. L’aumento è marcato per il clima economico (da 72,9 a 87,2) e per il clima futuro (l’indice passa da 93,1 a 105,6) mentre il clima personale e quello corrente registrano incrementi più contenuti (da 100,9 a 104,5 e da 95,0 a 96,4, rispettivamente).

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I dati Istat sulle imprese

Per ciò che concerne i dati relativi alle imprese, le stime evidenziano un aumento della fiducia diffuso a tutti i settori, nonostante i livelli rimangano depressi. In particolare, viene sottolineato nel rapporto che nell’industria l’indice di fiducia del settore manifatturiero sale da 71,5 a 79,8 e nelle costruzioni aumenta da 108,4 a 124,0. Per il comparto dei servizi, si evidenzia una risalita dell’indice sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (l’indice passa da 68,0 a 79,1).

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