Contanti, il limite per le transazioni scende a 2 mila euro. Bonus per il Pos

Doppia novità per limitare i pagamenti con il contante ed incentivare la tracciabilità: scende a 2 mila euro il tetto per i pagamenti cash e arriva il bonus collegato all’obbligo di installare il Pos.

Sarebbero due le novità proposte nell’ultima manovra di Bilancio. La lotta all’evasione continua e nonostante l’emergenza sanitaria prima ed economica poi, il problema è tornato in primo piano. L’utilizzo delle tecnologie è fondamentale per sradicare il problema-contante in Italia, per questo saranno incentivati i pagamenti tracciabili. Prima di tutto ci sarà una riduzione del tetto al cash di mille euro. A partire dal 2022, il decreto prevede un’ulteriore scesa che potrebbe arrivare fino a mille euro. Nel nostro Paese infatti, si registrano i numeri più alti di transazioni giornaliere per persona in media 2 al giorno, contro la media europea che sfiora l’1,6 per i pagamenti in cash. Anche se l’uso delle carte di credito è aumentato esponenzialmente portando l’Italia solo pochi punti sotto la media europea, il contante nel nostro Paese viene ancora usato principalmente per i piccoli pagamenti. Con le carte di credito o di debito viene regolato il 12,9% delle transazioni, percentuale che risulta raddoppiata se prendiamo in considerazione i pagamenti che superano i 100 euro, per cui gli strumenti elettronici risultano al primo posto tra i mezzi di pagamento.  Il valore medio di una transazione in contanti è di 13,57 euro, mentre per le carte di 37,70 euro (per le carte contactless di 8,92 euro). Abbassare il tetto massimo a 2 mila euro aiuterà sicuramente a contrastare i fenomeni di riciclaggio, denaro proveniente da attività illecite ed evasione fiscale. Il tetto massimo era già stato abbassato sotto il governo Monti, risalito a 3 mila euro con il governo Renzi e adesso di nuovo in scesa verso i mille euro totali.

Bonus sui Pos: arriva il credito d’imposta sulle spese

Il decreto fiscale porta con sé un’altra novità: un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per transazioni con carte di credito.

Il bonus fiscale mira a compensare i costi sostenuti per incassare i pagamenti attraverso gli strumenti elettronici. I costi possono essere recuperati con il modello F24, a partire dal mese successivo rispetto a quello in cui sono state sostenute le spese. Tutti gli impresari devono inviare gli importi e i costi dei pagamenti tracciabili entro il 20 del mese. Con l’introduzione del bonus, il Parlamento ha anche sospeso le sanzioni per la mancanza del Pos nel luogo di lavoro che sarebbero dovute entrare in vigore il 1 luglio.  Sul tema del contante si è espresso anche Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro che ha messo in luce il fenomeno dell’economia sommersa per diverse motivazioni “finanziarie innanzitutto ma anche culturali ( senso civico e rispetto delle regole), dovuti alla complessità e farraginosità dei sistemi amministrativi e fiscali”. Infine sottolinea il presidente, sulla possibilità di eliminare il contante per i pagamenti: “il limite della circolazione aiuta certamente a contrastare l’illegalità, ma gli interventi che vanno in questa direzione, per essere realmente incisivi, devono essere strutturali”.

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