Superbonus casa ecco a chi sarà esteso

Per l’incentivo al 110% estensione alle seconde case, accesso al terzo settore e più tempo per gli immobili Iacp. Gualtieri fa il punto sulle circolari applicative.

Superbonus casa 110% Gualtieri

Riguardo il superbonus del 110% per gli interventi di miglioramento energetico e messa in sicurezza degli edifici ci sarà spazio, salvo ulteriori ripensamenti, per quattro correttivi: la diminuzione dei massimali fissati per i singoli interventi e riconosciuti per ogni unità abitativa; l’estensione dell’agevolazione alle seconde case, che dovrà per altro essere una sola; accesso al superbonus anche ai contribuenti del terzo settore; allungamento fino a metà del 2022 per gli interventi effettuati su immobili Iacp. Il budget ridotto, non più di 800 milioni, ha tagliato fuori le altre numerose modifiche, chieste dalla stessa maggioranza di Governo.

Quali sono le novità

La novità dell’ultima ora è la riduzione dei massimali che secondo alcune ipotesi potrebbe riguardare il cappotto termico dell’edificio, a fare la differenza i condomini con più unità abitative dove il massimale di spesa passerebbe dagli attuali 60mila euro a 40mila per ogni abitazione e condomini con meno soggetti il cui massimale si fermerebbe a 50mila euro.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nella concitata audizione in commissione Bilancio della Camera di mercoledì 24 aveva di fatto ridotto al minimo la possibilità di introdurre molti dei correttivi presentati dalla stessa maggioranza e indicati come “supersegnalati”. Questi correttivi, salvo ulteriori ripensamenti prima dei voti di merito in commissione, potrebbero essere destinati a trovare spazio, per esempio, nel decreto di luglio e con il nuovo scostamento da circa 20 miliardi che il Governo si appresta a chiedere al Parlamento. Questo non solo per migliorare il 110% ma anche per sostenere i settori in crisi, come il turismo.

L’esclusione degli alberghi

Tagliati fuori dall’estensione del superbonus del 110% le strutture alberghiere. Come anche la possibilità di allungare la vita all’agevolazione almeno fino al 31 dicembre 2022. Un correttivo, quest’ultimo, che ora trova anche una spinta in più con l’incertezza che accompagna e accompagnerà per i prossimi mesi l’entrata in vigore dal 1° luglio dello sconto Irpef del 110 per cento.

Sempre Gualtieri, questa volta nel question time di giovedì 25 al Senato ha specificato che per l’emanazione delle regole attuative del superbonus il Governo ha deciso di attendere la chiusura del «lavoro parlamentare» sul decreto (per la Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore delle modifiche parlamentari vorrebbe dire non prima del prossimo 18 luglio). Le carte si scopriranno definitivamente nel fine settimana. Nel frattempo, giovedì 25, i tre relatori hanno depositato il loro pacchetto di emendamenti. Anche questi soggetti, già in fase di sola presentazione, alla tagliola: degli oltre 40 correttivi fatti circolare nei giorni scorsi ne sono stati depositati 22 e su questi venerdì 26 il presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi (Lega), si pronuncerà sulle inammissibilità, mentre per eventuali sub emendamenti dei gruppi ci sarà tempo fino a domenica pomeriggio.

La cessione dei crediti d’imposta

Tra le novità in arrivo, la possibilità per le imprese di cedere i crediti d’imposta collegati al «Piano nazionale Impresa 4.0» riguardanti gli investimenti in beni strumentali, in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività. Cancellato il divieto di cessione in caso di consolidato fiscale e i soggetti beneficiari dei crediti d’imposta indicati ai commi da 184 a 209 dell’ultima legge di bilancio, possono scegliere per la cessione, anche parziale, dello stesso ad altri soggetti anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari. Tagliati dal pacchetto dei relatori, gli emendamenti per l’estensione del bonus di 600 euro per aprile e maggio ai caregiver, l’esenzione della Tosap anche per gli eventi culturali, l’estensione delle concessioni per il commercio sulle aree pubbliche. Restano fuori anche la garanzia pubblica sui prestiti prima casa per gli over 60, così come la possibilità di emettere bond per la società Sport e Salute Spa.

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