Vaccino Covid: Cina, Russia e Stati Uniti, gara a chi lo sviluppa prima

I soldati cinesi probabilmente saranno i primi a ricevere uno dei vaccini candidati per Covid-19. La Russia non rispetta i protocolli etici internazionali e si auto-somministra campioni vaccinali, mentre la pressione esercitata da Trump negli Stati Uniti rischia di far uscire un vaccino che non funzioni.

Guerra tra tre colossi per arrivare al vaccino Covid-19. La commissione militare cinese ha dato il via libera alla ricerca grazie alla CanSino Biologics, società biotech quotata a Hong Kong, di cui il prezzo delle azioni è passato da 59 HKD a 219 HKD. Oltretutto, il candidato Ad5-nCoV di CanSino è stato anche il primo al mondo a essere testato in studi clinici. Nemmeno la Russia vuole rimanere indietro. Terzo Paese più colpito dall’inizio della pandemia, sta coinvolgendo i militari per testare la sicurezza e l’efficacia del vaccino che impiega un virus inattivo come vettore. Sono 47 i candidati vaccini del Paese. I ricercatori dell’Istituto di ricerca di Gamaleya di Mosca si sono auto-somministrati campioni vaccinali per arrivare per primi alla soluzione, con un metodo poco ortodosso che renderà improbabile che un eventuale vaccino varchi i confini nazionali. In realtà l’ex Unione Sovietica era un’importante forza vaccinale: ha contribuito al vaccino contro la poliomielite e il vaiolo, ma dopo gli anni ’90 non è più riuscita a mantenere il primato in campo sanitario.

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Stati Uniti: Trump rischia di far circolare un vaccino che non funziona

Poi ci sono gli Stati Uniti. Mentre Trump esercita un’importante pressione per ottenerlo prima degli altri, i migliori infettivologi, tra cui Anthony Fauci, direttore dei Nih, sostengono che per ottenere il vaccino i tempi andranno da anno a 18 mesi. Il rischio è quello di metterne uno in circolazione che non funzioni. Così mentre si discute su come sviluppare e distribuire il vaccino contro Covid-19, la corsa al primato sembra quasi svolta a rivendicare un prestigio nazionale più che a salvaguardare la salute globale.

Le stesse super-potenze: Russia, Cina e Stati Uniti corrono velocissimo per ottenere questo successo. Inoltre, Isolamento e misure di contenimento hanno causato danni economici devastanti che si proietteranno nel lungo periodo, almeno fino all’arrivo di un vaccino. Questo è un motivo in più per correre alla scoperta. Al momento attuale però, più della metà dei 17 potenziali vaccini approvati dall’Oms sono ancora nella fase di valutazione clinica e prima si valuteranno ulteriori studi per poter distribuire questo rimedio fondamentale a livello globale.

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