Conte, dl Semplificazioni è la madre delle riforme. Indispensabile per la ripresa

Si discute in queste ore del dl Semplificazioni, tassello fondamentale per modernizzare il Paese e tornare a correre. Così Giuseppe Conte spiega le linee guida del decreto a Montecitorio tra l’accelerazione dei processi amministrativi e la priorità delle Aliquote Iva.

Un’accelerazione nell’iter delle opere e un rafforzamento dei presidi di legalità. Giuseppe conte risponde alle domande sul nuovo decreto e non solo, su cui si sta discutendo proprio in queste ore sottolineando che “la pandemia del Covid-19 ha determinato una recessione senza precedenti. Tra gli strumenti per rilanciare la crescita” c’è anche il dl SemplificazioniE’ la madre di tutte le riforme, indispensabile per modernizzare l’Italia”. Le misure interesseranno anche i pubblici dipendenti, di cui si cercherà di rendere i contratti più veloci possibili. Velocità anche per la cantierizzazione delle opere e la loro realizzazione. Il premier conferma anche un’ipotesi di intervento sulle aliquote Iva, ancora in fase di valutazione senza tempi stretti. Sicuramente si discuterà per inserire il taglio dell’imposta, ovvero l’incentivazione della moneta elettronica, proposta già suggerita nella legge di bilancio col cosiddetto bonus Befana. Finanziare e ridurre i pagamenti in cash sarà quindi al vaglio insieme al decreto e prevederà l’attivazione di un protocollo con il sistema bancario per contenere i costi per il pagamento con carta.

Conte, una riforma della tassazione per un fisco più equo

“Questo governo – sottolinea Conte – sta lavorando ad un’ampia riforma della tassazione diretta ed indiretta finalizzata a definire e disegnare un fisco equo, semplice, trasparente per i cittadini”. Sicuramente l’obiettivo sarà quello di ridurre la pressione fiscale e indirizzarci su un’economia più orientata alla sostenibilità. Le scelte in campo fiscale agevoleranno il processo di riconversione successivo alla crisi sanitaria e incentiveranno quei settori in cui l’emergenza epidemiologica evidenza una maggiore carenza produttiva. Tutto è al vaglio ma senza scadenze per il momento. Inoltre, sottolinea il Presidente, “abbiamo deciso di rendere strutturale” la misura relativa al taglio del cuneo fiscale.

La scuola e la nuova ripresa

“Come già anticipato, a settembre tutti gli studenti torneranno a scuola finalmente in presenza. La scuola ha dimostrato eccezionali risorse umane nel corso dell’emergenza, al personale va un sentito ringraziamento per le grandi capacità di resilienza” conferma il premier. Verrà stanziato un miliardo in più per il sistema scolastico e si prevede un incremento di 50mila unità, tra docenti e personale Ata. Per quanto riguarda invece i distanziamenti e le nuove misure di configurazione degli spazi, si punta ad una velocizzazione del processo prima del rientro. Per le scuole paritarie invece, sono già stati previsti 150 mln di euro. La rassicurazione del presidente continua sottolineando che le scuole “non saranno lasciate sole”, e si trovano al centro del dibattito di questi giorni.

Alla fine tratta anche la questione del next generation Eu, come importantissimo per la ripresa generale economica. “Da parte italiana resta l’obiettivo di un’intesa rapida che mantenga l’ambizione di partenza” del Next generation Eu, composto da 500 miliardi di sovvenzioni e 250 di prestiti. Il finanziamento a lungo termine servirà a ridistribuire importanti risorse in modo efficace nel Paese, senza sprechi. Per questo l’Italia sta già lavorando ad un Recovery plan che presenterà a settembre.

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