Covid, in UE si a viaggiatori dalla Cina, no da Usa, Russia e Brasile

Si ai viaggiatori dalla Cina, no a quelli che arrivano da Stati Uniti, Brasile e Russia: l’Unione Europea approva le procedure di autorizzazione a viaggiare all’interno dei suoi confini.

Un elenco di quindici Paesi, i cui cittadini saranno autorizzati a viaggiare nell’UE: l’Europa definisce i parametri rispetto alla libertà di spostamento all’interno dei suoi confini. A partire da oggi via libera dunque alla Cina ma solo in caso di reciprocità, stop invece a Usa, Russia e Brasile. I governi dei 27 hanno approvato un elenco di Paesi la cui situazione epidemiologica legata alla pandemia di Covid-19 è considerata sufficientemente sicura. La competenza sulla riapertura dei confini resta comunque in mano a ciascuno Stato membro, quella di Bruxelles è solo una indicazione orientativa e non vincolante giuridicamente.

LEGGI ANCHE ->Usa, Fauci: “Stiamo rischiando 100mila contagi al giorno”

LEGGI QUI -> Il medico: “Polmoniti denunciate 45 giorni prima ma nessuno intervenne”

L’Italia ha votato a favore dell’approvazione della lista, mentre secondo alcune fonti Svezia e Polonia si sarebbero astenute. L’elenco dei Paesi i cui cittadini sono ammessi nell’UE e nell’area Schengen a partire da domani comprende Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Tailandia, Tunisia e Uruguay. Nella lista c’è anche la Cina, ma solo a condizione che Pechino accetti i cittadini dell’UE nel suo territorio Come era prevedibile alla vigilia date le condizioni sanitarie, gli Stati Uniti, il Paese più colpito dalla pandemia con 125.928 morti per quasi 2,6 milioni di casi, sono esclusi dall’elenco, che dovrebbe essere aggiornato ogni due settimane. Secondo Bruxelles non potranno arrivare in Europa nemmeno i cittadini di Brasile, Russia, India, Turchia e Israele. Il Regno Unito non è stato interessato dalle restrizioni ai viaggi deciso dalla Ue a marzo. I residenti di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano, secondo la raccomandazione adottata dal Consiglio, sono considerati residenti nell’UE.

Impostazioni privacy