Superbonus edilizia al 110%: si punta anche alle seconde case

Per il Superbonus edilizia al 110% già si pensa a un’estensione dei benefici fiscali a nuovi tipi di immobile al Terzo settore. Secondo i sindacati è necessario anche un ulteriore passo avanti: la possibilità di cedere il credito ad aziende e banche.

superbonus

Fra le novità di luglio in arrivo anche il Superbonus al 110%: uno sconto fiscale per le ristrutturazioni distribuibile in 5 anni. Le ristrutturazioni dovranno riguardare riqualificazione energetica degli edifici e la messa in sicurezza antisismica. Lo scopo di questo provvedimento del decreto Rilancio è risollevare il settore edilizio, iniettare ossigeno garantendo anche una particolare attenzione ecologica. L’idea del bonus è permettere interventi fondamentalmente gratuiti che permettano un rinnovamento della classe energetica e di riduzione del rischio sismico. Questo avviene soprattutto grazie allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Si attende, quindi, l’approvazione del dl Rilancio in Parlamento, in arrivo entro il 18 luglio.

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Intanto si pensa già ad un’estensione del provvedimento anche alle seconde case unifamiliari, come ad esempio le villette a schiera. Restano fuori, al momento, case signorili, ville e castelli. Poi, anche l’idea di inserire un allargamento al Terzo settore. La modifica del provvedimento sarà valutata oggi in commissione Bilancio della Camera. Ma oltre all’inclusione delle seconde case monofamiliari, si pensa anche ad estendere il Superbonus anche alle unità immobiliari inserite all’interno di edifici plurifamiliari. A patto che questi siano funzionalmente indipendenti e muniti di uno o più accessi autonomi. Poi si lavora anche a un’estensione temporale: il Superbonus viene esteso fino al 30 giugno 2022 per garantire alle case di edilizia popolare interventi di efficienza energetica. E ancora: la validità del bonus arriva ad abbracciare anche interventi di demolizione e di ricostruzione di un’abitazione per opere di efficientamento.

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Si tratta di un pacchetto di modifiche che sembra soddisfare, almeno in maniera parziale, Confedilizia, che però mira ad estendere in toto il Superbonus. Il provvedimento, infatti, al momento esclude ancora “alcune categorie di abitazioni impropriamente considerate di lusso, che sarebbe addirittura devastante se riguardasse gli interventi sulle parti comuni del condominio”. Poi l’intervento dei sindacati, che solleva ancora delle criticità: “Il Governo e la maggioranza parlamentare dovrebbero prevedere la possibilità di cedere il credito ad aziende e banche. In questo modo le famiglie non anticiperebbero nulla per i lavori, e anche le famiglie meno abbienti potranno così effettuare interventi sulle proprie abitazioni”. E’ quanto affermato in una nota a firma di Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Il provvedimento suggerito è necessario per mettere a proprio agio le fasce economico-sociali più deboli e per evitare di dare man forte al lavoro nero, che “nell’edilizia privata coinvolge circa 400 mila persone, per un’evasione superiore al miliardo di euro ogni anno”.

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Nel frattempo accelerano i lavori sul decreto Rilancio: la commissione Bilancio della Camera vorrebbe chiudere tutto entro giovedì, per lasciar passare il testo alle Camere. Stando a quanto affermato dal viceministro all’Economia Antonio Misiani, il progetto generale è di intervenire in modo da garantire “una proroga degli ammortizzatori sociali-Covid e del connesso divieto di licenziamento”. Contestualmente, però, è necessario attivare “strumenti di incentivazione rivolti alle imprese per accelerare il riassorbimento della forza lavoro”.

 

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