Bonus per l’acquisto di prodotti alimentari e di abbigliamento. La proposta.

L’Associazione nazionale per l’industria e il terziario propone il bonus consumi per alimenti e abbigliamento. Vediamo di cosa si tratta.

Proposto il bonus consumi

Tra le numerose proposte avanzate per uscire dalla crisi economica in seguito all’ermergenza sanitaria, fa discutere quella presentata dall’Associazione nazionale per l’industria e il terziario. L’Anpi ha proposto l’istituzione di un bonus consumi destinato alle famiglie italiane.  Si tratterebbe di un’agevolazione che opererebbe come una detrazione fiscale sulle spese effettuate per l’acquisto di capi d’abbigliamento e prodotti alimentari.  Una proposta il cui fine è quello di incentivare gli acquisti da parte dei consumatori affinchè l’economia italiana possa ripartire. I consumi infatti hanno subito una forte battuta d’arresto, così come emerge dai dati Istat:“Le stime preliminari del primo trimestre 2020 mostrano che le misure di contenimento della diffusione del Covid-19 hanno prodotto un calo di circa il 4% della spesa media mensile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

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L’Istituto poi sottolinea che :” La marcata riduzione dell’offerta e della domanda commerciale al dettaglio” ha causato“una flessione delle spese diverse da quelle per prodotti alimentari e per l’abitazione di oltre il 12% rispetto al primo trimestre 2019″.

coronavirus - crollo consumi

Bonus consumi. Ecco di cosa si tratta

Stando alle prime indiscrezioni, sarebbe possibile detrarre l’80% delle spese effettuate per l’acquisto di prodotti alimentari ed abbigliamento a partire dal giugno 2020 fino a dicembre 2020.  Federico Iadicicco, presidente dell’Anpit ritiene che il bonus potrebbe :” Dare una spinta immediata ai consumi, che stentano ancora parecchio. Spalmando il costo dell’operazione sui cinque anni successivi”.

La proposta che sarebbe di certo ben accolta dai cittadini rischia però di non trovare approvazione, perché i costi per la realizzazione potrebbero essere molto alti per lo Stato. E’ chiaro che l’istituzione di una simile agevolazione potrebbe incrementare i consumi, ma a che prezzo? Ai posteri l’ardua sentenza.

 

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