“Dai genitori di Marco si può solo imparare”, dice il Sindaco di Cerveteri

Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri, era presente alla presentazione del libro scritto dalla mamma di Marco Vannini, Marina Conte. 

Cerveteri è una comunità che soffre. Un Paese riunito attorno al dolore che ha colpito non soltanto i genitori di Marco Vannini, Marina Conte e Valerio Vannini, ma anche tutti coloro che respirano, in quella città, l’assenza e il senso di vuoto originatosi dopo la morte del ragazzo. E’ lì, al cimitero comunale, che Marco è sepolto. Ed è lì, a pochi passi, che oggi la comunità si è riunita per ascoltare mamma Marina che – insieme all’autore di “Mio figlio Marco” – ha raccontato com’è nato il suo libro.

Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri, si è detto orgoglioso di avere con lui in un posto storico della città – il Granarone – mamma Marina e Valerio Vannini. “Dai genitori di Marco si può solo imparare. Noi non possiamo insegnarli nulla”, ha detto alle telecamere. In questi anni, i cittadini di Cerveteri si sono mostrati uniti e coesi davanti a quello che è stato un dolore pubblico, comune, e condiviso. Nessuno, infatti, ha mai dimenticato Marco che “vive ogni giorno qui, è con noi”, ha detto il Primo Cittadino. Quanto alla prossima udienza che si terrà, informa Fanpage, il prossimo 8 luglio, c’è speranza nei confronti della Giustizia che in questi anni non ha fatto il suo corso. “Chi ha detto che le sentenze non si criticano? C’è stato un errore, è evidente”, ha proseguito prima di lasciare spazio alle parole di Marina e di Mauro Valentini, autore del libro.

Senso dell’opera, che racconta la vita di Marco prima della morte, è raccontare la sua vita, restituirne un’immagine diversa da quella passata sui Tg e nei media in questi mesi. “Marco era anche altro”, ha detto mamma Marina. Ed è per quell’altro che, pur con dolore, ha deciso di ricordarne la vita per far sì che il suo sorriso, i suoi occhi, possano non spegnersi. “I proventi  saranno devolute ad iniziative sociali del territorio di Cerveteri e Ladispoli”, ha concluso il Primo Cittadino

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