Intervento straordinario al Bambino Gesù: separazioni di due gemelline samiesi

Unite per la testa dalla nascita, Ervina e Prefina, giunte a Roma dalla Repubblica Centrafricana e separate grazie ad un intervento straordinario.

Due gemelle siamesi separate al Bambino Gesù di Roma

La storia

Inizia nel 2018 quando la presidente del Bambino Gesù di Roma era in missione nella capitale Bangui (Centrafrica), per seguire i lavori di ampliamento della struttura pediatrica su richiesta di Papa Francesco. Fu quell’esperienza a combinare l’incontro con le gemelline, e lì la decisione di portarle con sé a Roma per dare loro una speranza di sopravvivenza. La mamma e i medici che seguirono il parto, si resero conto solo al momento della nascita che si trattava di una coppia di gemelle siamesi. Era troppo tardi e la struttura non aveva gli strumenti adeguati per prendersene cura. La mamma e le due gemelline arrivarono in Italia nel settembre 2018. Le prime indagini chiarirono lo stato di salute di cui godevano, i parametri neurologici e clinici erano nella norma.

I primi passi

Lo studio della separazione è durato un anno, prima di procedere con le fasi chirurgiche. Un caso complesso quello delle gemelline, la sfida ardua era il sistema venoso cerebrale, la rete dei vasi sanguigni che condividevano in più punti. Tre interventi delicatissimi. Il primo nel maggio 2019, entrarono in sala operatoria per dare forma alle nuove strutture venose autonome, poi con materiali biocompatibile ricostruendo una membrana in grado di mantenere divise le strutture celebrali prima di passare alla separazione definitiva. Il secondo intervento a giugno scorso, un’equipe separa i seni sagittali superiori. Un anno dopo, il 5 giugno 2020, arriva il momento della separazione definitiva. L’intervento finale dura 18 ore: prima vengono rimossi gli espansori cutanei, poi viene separato il secondo seno trasverso e il relativo tentorio, infine vengono divise le ossa del cranio che tengono unite le due bambine. Quel momento è stato decisivo, le due bambine vengono separate e portate in due sale operatorie diverse per completare il lavoro.

Il lieto fine

A un mese dalla separazione definitiva finalmente le due sorelline possono guardarsi negli occhi. Hanno due anni e godono di un’ottima salute. Si tratta di un post-operatorio lungo e difficile, il rischio di infezioni è ancora alto, ma si mostrano forti. Per alcuni mesi dovranno indossare un casco protettivo, ma sembra proseguire bene, il cervello è integro, il flusso di sangue si è adattato al nuovo percorso. L’intervento ha funzionato. Le bambine avranno un futuro e potranno condurre una vita normale.

 

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