Gemelle siamesi unite alla testa, separate al Bambin Gesù: primo caso in Italia

Gemelle siamesi unite alla testa, separate al Bambin Gesù: primo caso in Italia. Probabilmente si tratta anche del primo caso al mondo

Gemelle siamesi unite alla testa, separate al Bambin Gesù: primo caso in Italia
Gemelle siamesi unite alla testa, separate al Bambin Gesù: primo caso in Italia (GettyImages)

È riuscito l’intervento di separazione di due gemelle siamesi centrafricane all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Le due bimbe erano unite alla testa, con cranio e la maggior parte del sistema venoso in comune. Si tratta del primo caso in Italia di un intervento simile riuscito e forse l’unico al mondo. Per quest’intervento si è reso necessario un anno di preparazione. L’operazione è avvenuta il 5 giugno. Le bimbe ora stanno bene.

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Le bambine, Ervina e Prefina, che hanno compiuto 2 anni il 29 giugno scorso, sono ricoverate nel reparto di Neurochirurgia del Bambin Gesù in due lettini accanto alla loro mamma. Tutto ha avuto inizio quando la presidente del Bambin Gesù, Mariella Enoc, nel corso di una missione in Centrafrica, a Bangul, ha incontrato le due piccine e ha deciso di farle venire a Roma nel settembre 2018 per offrire loro maggiore speranza di vita. Le gemelline avevano una rara conformazione tra i siamesi, ovvero erano craniopagi totali, unite sia dal punto di vista cranico sia cerebrale. Per separarle si era composto un gruppo multidisciplinare in grado di studiare e pianificare tutti i dettagli con strumenti all’avanguardia. La scatola cranica delle gemelle è stata ricostruita in 3D.

Si è proceduto in 3 fasi, in modo da ricostruire due sistemi venosi indipendenti l’uno dall’altro. La prima operazione è avvenuta nel maggio 2019, poi a giugno 2019 e infine il terzo intervento nel giugno 2020 quando le hanno separate definitivamente, con successo. Oggi il rischio infezione non è scomparso ma i primi controllo dopo l’intervento dicono che hanno un cervello integro e il sistema riformato sta funzionando. Potranno quindi crescere in modo regolare e avere una vita come tutti gli altri.

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