Il Pil crolla ma Gentiloni assicura: “Eliminate le condizionalità del Mes”

Crescita, in Italia il Pil fa registrare numeri allarmanti: il crollo è dell’11,2%. Si tratta del dato peggiore dell’Ue. Ma Gentiloni indica la strada: “Il Mes? Le condizionalità sono state eliminate”

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Paolo Gentiloni (GettyImages)

La Commissione europea non ha esitato nel rivedere al ribasso la crescita nell’Ue rispetto alle stime di primavera, mentre le previsioni sull’inflazione restano sostanzialmente invariate. Perchè c’è da allarmarsi? Il Pil crollerà quest’anno nell’Eurozona dell’8,7% rispetto al 7,7% stimato e nell’Ue a 27 dell’8,3% rispetto al 7,4%. Anche la crescita nel 2021 sarà leggermente meno robusta. L’Italia, e qui si arriva al dato più negativo, è quella con la frenata più grave: -11,2% quest’anno rispetto al -9,5% stimato in primavera, con una ripresa del 6,1% per il 2021 (era 6,5%). Anche qui, si indietreggia. Dietro di noi la Spagna con -10,9%, la Croazia -10,8% e la Francia -10,6%. Germania -6,3% e Olanda -6,8%.

La Commissione Ue non ne fa un mistero e parla apertamente di “impatto economico del lockdown più severo di quanto inizialmente atteso”, come ribadito dal vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Valdis Dombrovskis in una nota.

Gentiloni toglie ogni dubbio sul Mes: non avrà condizioni

Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia, ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa, specificando che “in tutta Europa la risposta politica ha permesso di ammortizzare i danni per i nostri cittadini”. Ciò nonostante, “la situazione rimane caratterizzata da disparità, disuguaglianze e insicurezza crescenti. Ecco perché è così importante raggiungere rapidamente un accordo sul piano di ripresa proposto dalla Commissione”.

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Valdis Dombrovskis: (GettyImages)

E si arriva al Mes, che in Italia fa ancora discutere, con le due principali forze di governo divise sull’accesso ai fondi e sulle condizioni che lo stesso potrebbe portare. “Era nato con finalità diverse, aveva condizionalità macroeconomiche per definizione insite nel suo meccanismo. Abbiamo lavorato perché le condizionalità macro fossero eliminate”. Aggiunge, lanciando un messaggio anche all’Italia. “Penso che abbiamo fatto buon lavoro, ma resta il fatto che spetta ai singoli governi decidere se e quando utilizzarlo”.

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“Le previsioni economiche d’estate – prosegue Gentiloni – ci mostrano che la strada per la ripresa è ancora lastricata di incertezza, anche perché la pandemia ha colpito l’economia europea più forte dell’atteso, anche se un cauto rimbalzo sta cominciand”». Nel 2020, ha proseguito, “contrazioni relativamente forti sono attese in Italia, Francia e Spagna, mentre contrazioni più ridotte si attendono in Germania, Olanda e Polonia”. “Le divergenze tra Paesi, sia nella recessione, sia nella ripresa — ha concluso – sono legate alla diversa tempistica e rigore dei lockdown, e dalla diversa struttura economica”. Per Bruxelles, di pari passo, le prospettive di crescita in Italia “rimangono soggette a rischi al ribasso”.

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