Docenti: al termine del concorso 78 mila assunzioni

Il 14 settembre riapriranno le scuole in tutta Italia. In Puglia e in Campania si tornerà sui banchi il 24 mentre si parlerà di almeno 78 mila assunzioni al termine del concorso docenti.

Al termine del concorso saranno immessi in ruolo 78mila docenti, “un grande risultato”, ed è in corso di perfezionamento “la richiesta al Mef di oltre 80.000 assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per l’anno scolastico 2020/2021”. Queste le parole della ministra per l’istruzione Lucia Azzolina, che potrebbero cambiare la vita di molti docenti precari ma anche di molti studenti che si ritroveranno finalmente sui banchi di scuola. Il problema degli spazi alternativi rimane: serviranno molte aule per allestire i seggi elettorali, dopo il ‘no’ delle Poste al Viminale. Ma dal ministero le cose non sembrano cambiate. Il 14 settembre riapriranno le scuole, tranne che per Puglia e Campania, che faranno tornare gli studenti sui banchi il 24 settembre. Le scuole indicate come possibile sede di seggio chiuderanno nuovamente il 20 e il 21. Quindi a conti fatti le scuole riapriranno per poi sospendere le lezioni per il voto ancora qualche giorno. Le lezioni potranno avvenire anche in luoghi che non siano le scuole, come cinema, teatri o musei, ad esempio, senza far saltare nemmeno un giorno di scuola ai propri alunni, visti i tanti mesi di sospensione della didattica in classe.

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Le scuole devono riaprire con una diversa gestione degli spazi

Le lezioni quindi si faranno ugualmente, anche mentre le aule saranno occupate dai seggi. “Auspico che non slitti l’inizio dell’anno scolastico perché di tempo ne abbiamo perso abbastanza, quindi spero che si mantenga la data del 14”, sottolinea il presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli.  Così anche il problema delle scuole chiuse per ospitare i seggi dovrà essere risolto una volta, per fare in modo di non perdere ulteriori lezioni. E’ necessaria una ricognizione degli spazi, sia per lo svolgimento della didattica dal vivo, sia per le prossime elezioni. E rispetto alle immissioni in ruolo di 78mila docenti, Azzolina ha sottolineato che c’è bisogno di “concorsi che si svolgano a cadenza regolare e che puntino ad assicurare la presenza stabile di docenti a tempo indeterminato su tutti i posti annualmente vacanti e disponibili”. Verranno superate tutte le difficoltà incontrate fino ad ora per l’emanazione dei concorsi pubblici. L’Italia deve ripartire soprattutto dalla scuola.

 

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