Sentenza Berlusconi, l’arringa di Esposito: i testimoni mentono.

Il giudice Antonio Esposito ribadisce a gran voce la legittimità del processo che condannò in via definitiva l’ex premier nel lontano 2013.

giudice Esposito si difende da accuse di imparzialità

Dopo sette anni dalla sentenza che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi per frode fiscale, il giudice Esposito è nel pieno della bufera e si difende dalle accuse mosse dal collega Amedeo Franco, di aver inquinato il processo. “Assolutamente no”, è la replica del Presidente Esposito, sostenendo che la decisione per la pena fu adottata all’unanimità dopo 8 ore di camera di consiglio in cui vennero esaminati in maniera “scrupolosissima” i 90 e più motivi di ricorso, in un “clima sereno”, aggiunge il giudice.

Sette anni dopo quel verdetto fa ancora discutere, come dimostrerebbero gli audio acquisiti dai legali del Cav che gettano ombre sullo svolgimento del processo in Cassazione e di come la sentenza fu decisa a priori. Esposito viene accusato di aver agito in mala fede nei confronti dell’imputato a causa di problemi giudiziari che all’epoca toccavano suo figlio a Milano, ma il giudice rigetta ogni accusa. “L’affermazione di Franco è totalmente falsa”. “Il suo comportamento è inqualificabile ed inquietante”. Come i legali di Berlusconi, così anche Esposito si è rivolto alla Corte di Strasburgo, sia per dimostrare la sua totale estraneità ai fatti, sia per fornire ampia e dettagliata documentazione circa la regolarità del processo.

Circa le dichiarazioni rilasciate dai tre dipendenti di un albergo ischitano ed acquisite dalla difesa del Cav, in cui sostengono di aver sentito il giudice pronunciare parole ingiuriose nei confronti di Berlusconi, Esposito ha presentato una denuncia in Procura a Napoli, evidenziando la loro palese falsità, inverosimiglianza e strumentalità. Esposito è stato dunque “incriminato” come unico autore della sentenza di condanna dalla potenza mediatica della famiglia Berlusconi.

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