Decreti Sicurezza, Emma Bonino incalza: “Si devono cancellare”

I lavori sui Decreti Sicurezza di Matteo Salvini non partiranno prima di settembre. Intanto Bonino chiede al Governo risposte più celeri sul tema immigrati.

Emma Bonino - Meteoweek.com
Emma Bonino – Leader di +Europa

I Decreti Sicurezza tornano al centro del dibattito politico. La Consulta ha dichiarato incostituzionale l’articolo 13 proposto nei Dl a firma Salvini, che nega l’iscrizione all’anagrafe ai richiedenti asilo. Sulla questione si è espressa Emma Bonino, fondatrice e leader di +Europa, in un’intervista rilasciata a Fanpage.

Il primo punto affondato dalla senatrice Bonino è il ritardo nella presa di posizione del Governo Conte Bis. La leader di +Europa sottolinea come il suo partito avesse già da principio denunciato l’incostituzionalità dei decreti di Salvini, ma con il nuovo Esecutivo “niente si è mosso, niente è stato cambiato” – lamenta Bonino. “I ricorsi alla Corte Costituzionale hanno dato l’esito, anticipando, voglio sperare, le promesse riforme o cancellazioni dei decreti Sicurezza di cui molti si parla, ma poco si vede” – ha dichiarato la Bonino. I lavori sui tanto contestati decreti di Salvini però non inizieranno prima di settembre. Così ha dichiarato il Movimento 5 stelle, che ha affermato la necessità del Governo di concentrarsi prima su altri provvedimenti. Visto il ritardo dell’Esecutivo, Bonino prospetta un’altra estate di morti in mare e stalli interminabili.

“Italia e Libia: i rapporti devono cambiare”

La senatrice pone l’accento anche sui rapporti che l’Italia intrattiene con la Libia, a proposito dei quali +Europa aveva chiesto delle variazioni, non accettate dal Governo. “I nostri I nostri emendamenti al decreto sulle missioni internazionali sono stati respinti. Nel Paese continua tutto come prima, facendo finta che stiamo formando la Guardia costiera. Ormai è una di quelle bugie a cui non crede più nessuno, ovviamente. Questi trafficanti di armi e uomini continueranno come al solito: il che vuol dire la gente si imbarca o non si imbarca a seconda delle decisioni delle varie milizie che li custodiscono, si fa per dire, nei vari lager”. Questa la denuncia amareggiata di Emma Bonino.

E proprio a proposito della Libia si è espressa anche il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. La ministra ha affermato la necessità di creare dei corridoi umanitari al fine di liberare i campi di detenzione libici, dai quali partono molti migranti. Ma queste dichiarazioni cozzano con la decisione del Governo di rifinanziare la missione in Libia. Su questo Emma Bonino è molto perplessa. “Io ho cercato in tutti i modi di dire che comunque la si pensasse rispetto al Memorandum del 2017, stretto dal governo quando era ministro dell’Interno Marco Minniti, la situazione in Libia allora era totalmente diversa” – ha sottolineato la senatrice. E ancora: “Secondo me è irrazionale pensare che essendo cambiata tutta la situazione si possa insistere con la stessa procedura delle varie missioni”.

Bonino auspica un ritorno al sistema degli Sprar

Nell’intervista si tona a parlare dei Decreti Sicurezza. Secondo Emma Bonino queste norme non vanno solo cambiate, ma è necessaria una loro cancellazione “per poi ricominciare da capo qualunque nuova riflessione”.

Bonino aspira ad un ritorno al sistema Sprar per gestire l’immigrazione, definendolo “l’unico che dava buoni esiti”. La rete degli Sprar (acronimo di sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) serviva a gestire con facilità l’integrazione dei migranti nei vari comuni italiani. I Decreti sicurezza smantellarono questo sistema, ma per Bonino è importante una sua ripartenza. La senatrice ricorda gli esiti positivi degli Sprar, delusa soltanto dalla scarsa applicazione che ebbero sul territorio. “Se ricordo bene su 8 mila Comuni italiani, meno di 2 mila avevano accettato il sistema, che non era obbligatorio ma incitativo, diciamo, e che quindi non ha realizzato pienamente gli esiti previsti. Però dove è stato utilizzato ha dato dei buoni frutti” – ha affermato Bonino.

L’azione della Bellanova: “un passo importante”

Infine Emma Bonino commenta un altro tema scottante degli ultimi tempi: la questione della regolarizzazione dei migranti voluta da Teresa Bellanova. La fondatrice di +Europa descrive l’azione della Bellanova come “un passo importante”.  “Molti sono rimasti fuori, è vero. Ma in termini di rapporti di forze all’interno della maggioranza è il massimo che la ministra Bellanova poteva ottenere. Proprio per questo bisogna salutarlo come un primo passo positivo e non smettere di voler andare avanti rispetto a ristoratori, turismo, edili e altri” – conclude Bonino.

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