Usa, nuovi dazi sui beni francesi: tassa da oltre un miliardo

L’ufficio del Rappresentante al commercio degli Usa ha svelato le nuove tariffe sui beni transalpini. Non si fermano i lavori per trovare un’intesa prima della loro entrata in vigore.

trump usa

Se la storia recente ci ha insegnato una cosa, questa è l’alto tasso di vendetta che scorre nelle vene di Donald Trump. Il presidente Usa, in queste ore, ha dato il via libera per l’applicazione di nuovi dazi nei confronti dei beni provenienti dalla Francia. Una nuova operazione che si oppone all’import dal Paese transalpino, ma che ha radici ben lontane. Ma andiamo con ordine: l’annuncio sui nuovi dazi Usa sui beni francesi è stato dato nella giornata di ieri. A renderlo noto è stato l’ufficio del Rappresentante al commercio degli Stati Uniti.

Si tratta di nuove tariffe ben del 25% sui beni francesi, per una valutazione totale che supera il miliardo di dollari. Per l’esattezza, questi dazi porteranno a una spesa di un miliardo e 300 milioni. Tuttavia, dopo aver dato questo minaccioso annuncio, gli Stati Uniti ne hanno dato un altro, una specie di invito alla trattativa. Gli Usa, come si legge nella nota, auspicano infatti una possibile intesa tra le parti prima che i dazi entrino effettivamente in vigore. Ma la sensazione è che le cose non cambieranno e queste tariffe verranno effettivamente applicate.

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Anche perchè, come abbiamo detto, ci sono delle situazioni pregresse che spingono verso i dazi ai danni dei prodotti francesi. E la causa è legata alla cosiddetta digital tax, applicata nelle scorse settimane dal Governo francese. Si tratta di una tassa del 3% sui ricavi ottenuti dalle società che forniscono beni e servizi in rete. Un provvedimento che ha colpito in maniera netta anche i colossi della tecnologia ‘made in Usa’. E chiaramente Trump non poteva non cogliere la palla al balzo per applicare a propria volta un atto vendicativo.

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Anche perchè sono tanti i prodotti che arrivano negli Stati Uniti dalla Francia in gran quantità. Dallo champagne ai vini, dai formaggi ai cosmetici, passando per i capi di alta moda delle più importanti sartorie transalpine. I nuovi dazi americani ai danni dei prodotti di produzione e derivazione transalpina non entreranno in vigore prima del 6 gennaio 2021. E l’ufficio del rappresentante al commercio degli Stati Uniti svela chiaramente a cosa sono dovuti: “La Digital service tax ha ingiustamente preso di mira le società tecnologiche digitali statunitensi”. Un ottimo motivo per vendicarsi.

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