Proroga dello stato di emergenza: sì della maggioranza, la destra rema contro

Entro il 31 luglio il premier Conte riferirà in merito alla proroga dello stato di emergenza da Covid-19. La maggioranza rema a favore, estremamente contrariata invece è l’opposizione con Italia Viva.

conte - proroga dello stato di emergenza
proroga stato di emergenza – foto via web

Grande polverone, quello scatenato dalla decisione del governo in merito alla proroga dello stato d’emergenza al 31 dicembre 2020. Una notizia che più che in via ufficiale – già ieri infatti era stato corretto il tiro delle dichiarazioni della Casellati – è in realtà trapelata dal premier Conte, che dovrà ora presentare una delibera in Consiglio dei Ministri e riferire prima del 31 luglio.

“Ragionevolmente, ci sono le condizioni per proseguire. Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus. Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione” aveva infatti spiegato il Presidente del Consiglio proprio in merito a questa sua decisione. E allora, tra due settimane Conte porterà in Parlamento proprio il decreto legge relativo, che prima dovrà essere varato dal Consiglio dei ministri.

Ma sia la destra che Italia Viva hanno già dimostrato reazioni estremamente contrariate, a differenza invece del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle che sembrano invece essere in linea con la decisione del governo.

Destra contraria alla proroga dello stato di emergenza

Se dal fronte della maggioranza arriva sostegno e fiducia in merito alla decisione di proprogare lo stato d’emergenza Covid-19, dal centrodestra si alza invece un pesante coro di proteste. I due leader più seguiti, e quindi Salvini e Meloni, puntano per l’ennesima volta il dito contro Conte, contro la sua “fame da pieni poteri”, con il segretario della Lega che ha inoltre sentenziato (proprio nelle scorse ore) che “allungare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre” sarebbe un segno di “mancanza di fiducia negli italiani” da parte del governo.

salvini meloni
foto via web

Sulla stessa scia del “no” si allinea Alberto Cirio (Forza Italia), presidente della Regione Piemonte, che chiede una discussione in Conferenza Stato-Regioni. Mentre più duri sono sia Calderoli (Lega), che parla di “poteri da stato di guerra”, e la Gelmini (Forza Italia), che chiede al Pd e a Italia viva di dire no “a questa inutile incoronazione pretesa da Conte”.

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E in effetti, anche il partito di Renzi risulta scettico davanti la proroga dello stato di emergenza – che comunque verrà approvata dal Pd e dal M5s. Maria Elena Boschi ha infatti dichiarato di temere la creazione di “precedenti pericolosi, quando si limita la libertà la decisione spetta al Parlamento”, con Ettore Rosato che invece chiede di poter “capire le motivazioni, i vantaggi per lo Stato e se davvero sono necessari sei mesi”.

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