Riscrittura decreti sicurezza: scendono le multe alle ong

Secondo quanto emerso a conclusione di un incontro al Viminale tra la ministra Lamorgese e gli esponenti della maggioranza, si è prossimi alla riscrittura dei decreti sicurezza, voluti dall’allora ministro dell’interno Matteo Salvini

Lamorgese modifica decreti sicurezza Salvini ong

Si è prossimi ad un accordo riguardo la riscrittura dei decreti sicurezza. Questo è quanto si è appreso alla conclusione di un incontro, avvenuto martedì al Viminale, tra la ministra Lamorgese ed esponenti della maggioranza. Al centro delle modifiche previste vi sono le multe per le ong che svolgono il loro servizio in mare, effettuando i soccorsi. Se questi dovessero violare i divieti di ingresso nelle acque territoriali, la sanzione scenderebbe a 560 euro, contro l’attuale che va da 250.000 a 1 milioni di euro prevista dall’attuale decreto Salvini.

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Settimana prossima avverrà una nuova riunione per stabilire gli ultimi dettagli. Si prevede un accordo politico sul testo a breve. Dalla proposta della ministra Lamorgese, in merito alle ong, sarà necessario applicare il codice della navigazione, che prevede una multa di 560 euro o la reclusione fino a 2 anni. A decidere la sanzione non sarebbe più il prefetto ma la magistratura. Scomparirebbero anche le misure di sequestro immediato dell’imbarcazione e l’arresto del comandante.

Gli altri punti della bozza

Altri importanti punti della bozza proposta dal Viminale, riguardano l’ampliamento dei casi in cui è possibile applicare la protezione umanitaria, la riattivazione di alcune forme di accoglienza (come piccoli gruppi distribuiti nei piccoli comuni) e l’iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe. In merito a quest’ultimo punto, pochi giorni fa vi è stato proprio un intervento della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittime alcuni punti del decreto Salvini. Nel testo vengono estesi i permessi speciali a chi rischia di subire «trattamenti inumani e degradanti» nel proprio Paese, a chi necessita di cure mediche, a chi proviene da Paesi in cui sono avvenute «gravi calamità»; si dimezzano anche i tempi di trattenimento nei Cpr (da 180 a 90 giorni).

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