Ilaria Cucchi sui carabinieri di Piacenza:” E’ un intero sistema che non funziona”

Ilaria Cucchi, la sorella del geometra romano morto in seguito al pestaggio subito da due carabinieri commenta l’inchiesta sui militari dell’Arma della stazione “Levante” di Piacenza. 

Una caserma dell’Arma nella città di Piacenza è stata sequestrata per la prima volta in Italia in un’indagine che ha scoperchiato anni di illegalità. Tra i tanti reati di cui sono accusati i carabinieri ci sarebbero: pestaggi, appropriazione di droga, arresti ingiustificati e spaccio di sostanze stupefacenti. Le prove per poter mettere sotto sequestro i cittadini erano false, costruite ad arte per poter giustificare l’atto ufficiale. L’inchiesta nasce dalla segnalazione di un ufficiale dei carabinieri che ha lavorato proprio nella città di Piacenza. Il caso ci ricorda quello di molti ragazzi che negli anni hanno trovato il coraggio di denunciare i soprusi subiti dalle forze dell’ordine, primo fra tutti l’eclatante caso di Stefano Cucchi.

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Ilaria Cucchi: ” Spero non si facciano sconti”

Ha così detto la sua sull’indagine, anche chi l’abuso di potere lo ha combattuto per anni, senza arrendersi mai. “Il fatto che si parli di mele marce lascia un po’ perplessi. E’ un sistema che evidentemente non funziona. Spero che si vada fino in fondo senza fare sconti”, afferma la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, dopo la scoperta della caserma degli orrori di Piacenza. “I meccanismi di autocontrollo e vigilanza sono deficitari, fallimentari o non esistono proprio – aggiunge Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi -. Questi fatti sono sempre accaduti. Ben venga la magistratura che ha finalmente deciso di farsi carico di un obbligo di pulizia all’interno di istituzioni troppo importanti per la nostra democrazia”.

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