Scostamento di bilancio: il Governo potrebbe aver bisogno dei voti di Forza Italia

Il Cdm approva un nuovo scostamento di bilancio da 25 miliardi. Tuttavia è ora necessaria l’approvazione in Senato. La discussione avverrà mercoledì 29 luglio. Per consentirne l’approvazione il Governo avrà bisogno della maggioranza assoluta dei componenti del Senato, e dunque anche dell’appoggio di Forza Italia. 

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Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera per un nuovo scostamento di bilancio dal valore di ben 25 miliardi nel mese di agosto. Si tratta di una nuova richiesta di deficit extra. E’ il terzo scostamento chiesto dall’Italia, dopo quello da 20 miliardi del Decreto Cura Italia e quello da 55 miliardi del Decreto Rilancio. Ora, il nuovo scostamento di bilancio dovrebbe servire a sostenere la proroga di alcune misure e ad estendere la cassa integrazione. Poi l’attivazione di nuovi incentivi per le imprese, attraverso un’operazione di decontribuzione. La proposta dovrà passare dapprima alle due camere, e poi sarà sottoposta a una consultazione della Commissione europea. Intanto, però, il primo passo riguarderà l’approvazione al Senato nella seduta del 29 luglio, un Senato in cui la maggioranza assoluta non è nient’affatto scontata. I voti necessari per l’approvazione sarebbero 161. Tuttavia la maggioranza ne conta 154, tra M5s, Pd, Iv, Leu e Maie. A questi vanno aggiunti i voti dei senatori a vita e dei membri del gruppo misto.

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L’approvazione, ad ogni modo, sembra muoversi sul filo di un rasoio. Una situazione tesa, che potrebbe diventare sempre più complessa in virtù di un altro elemento: passata la situazione emergenziale, l’opposizione potrebbe non sentirsi più “obbligata” ad approvare lo scostamento di bilancio. A quel punto, come sottolineato dal Corriere, l’unica soluzione per Conte sarebbe richiedere il supporto della frangia di centrodestra più morbida nei confronti del Governo, ovvero Forza Italia. Cosa può pretendere a questo punto Forza Italia, su un piano politico? A esplicitarlo è stata direttamente Mariastella Gelimini, che ha minacciato di non votare lo scostamento se non ci saranno agevolazioni per lavoratori autonomi e partite Iva. Già il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva annunciato la rateizzazione fino al 2021 delle ritenute e dei versamenti fiscali e contributivi di marzo, aprile e maggio, al momento rinviati al 16 settembre.

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Ma Gelmini non la ritiene una manovra sufficiente, e chiede altro. Insomma, in virtù della futura, possibile, battaglia politica, la domanda di fondo è: se Fi e Governo raggiungessero un’intesa, se Fi fornisse davvero i voti mancanti per l’approvazione dello scostamento, ci si troverebbe di fronte a delle prove generali di governissimo? Si tratterebbe di una eventuale maggioranza allargata, che vede Fi staccarsi definitivamente da Lega e Fdi? La domanda resta aperta, in attesa di vedere cosa accadrà il 29 luglio. Di certo, un elemento è chiaro: il Governo nei prossimi mesi dovrà affrontare diverse sfide, sia in senso economico sia in senso politico (si pensi alla legge elettorale), sfide nelle quali una maggioranza allargata rappresenterebbe una risorsa non da poco.

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