Coronavirus e Sanità, le indagini travolgono Fontana

Attilio Fontana, il governatore della Lombardia, risulta indagato nell’ambito dell’inchiesta sui camici. La fornitura del materiale sanitario dalla Dama spa, società gestita dal cognato di cui la moglie detiene una quota del 10%.

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Il governatore della Lombardia Attilio Fontana risulta indagato nell’ambito dell’inchiesta sui camici aperta dalla procura di Milano. L’indagine riguarda la fornitura di camici della Dama spa, la società di Andrea Dini il cognato di Attilio Fontana. A riguardo è stato interrogato Filippo Bongiovanni, ex dg di Aria la centrale acquisti del Pirellone. Nella notte è arrivata una dichiarazione del legale del governatore: “Ho saputo delle forniture solo a cose fatte”.

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Il conflitto di interessi

75 mila i camici venduti, al prezzo di sei euro l’uno. La fornitura è stata assegnata il 16 aprile dalla centrale acquisti regionale. Secondo i pm si sarebbe trattato di un’assegnazione senza gara e sarebbe quindi avvenuta in conflitto di interessi proprio perché si tratta di una società del cognato di Attilio Fontana di cui la moglie, per altro, ne detiene il 10%. Un affidamento che solo dopo le domande della trasmissione Report il numero uno di Dama avrebbe provato a trasformare in donazione.

Secondo i magistrati (che hanno aperto un fascicolo per turbata libertà della scelta del contraente) Andrea Dini, indagato a sua volta, avrebbe cercato di rivendere a una rsa della provincia di Varese e a prezzo maggiorato, tramite un intermediario, quella parte dei 75mila camici (circa 25mila) che non erano mai stati consegnati al Pirellone.

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