Marco Minniti: “C’è correlazione tra migranti e Covid”

Adesso anche l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, lancia l’allarme circa le continue imbarcazioni di migranti che arrivano in Italia e la conseguente scarsa sicurezza sanitaria.

Minniti: “C’è correlazione tra migranti e Covid”

Anche l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, si è reso conto che c’è una correlazione tra immigrazione e Covid. In particolar modo, Minniti si è anche rivolto al Partito Democratico, sottolineando che in fatto di immigrazione la sinistra dovrebbe sfidare i nazional-populisti. “Ci vuole una nuova legge sull’immigrazione e un memorandum con la Libia. È cruciale per l’Italia, per l’Europa, per la capacitò delle democrazie di mantenersi tali. C’è una evidente correlazione tra immigrazione e Covid. Nel momento in cui tutte le popolazioni del mondo stano discutendo di lockdown, di mascherine, di distanziamento sociale e insomma di come governare i contatti fisici tra le persone, è semplicemente irragionevole ritenere che tutto questo non abbia alcun rapporto con i flussi migratori. Se ci pensiamo bene, i flussi migratori sono proprio spostamenti e contatti tra persone”: ha dichiarato Minniti, accortosi che accogliere migliaia di migranti non è una buona idea in fatto di sicurezza sanitaria.

L’ex ministro dell’Interno, inoltre, ha proposto un esempio: “Tutto ciò che è legale è salute e tutto ciò che è illegale è pandemia. E al Partito Democratico serve un piano sull’accoglienza”. A pronunciare queste parole e a voler bloccare l’ingresso ai migranti non è Salvini questa volta, bensì Minniti che tra l’altro non vuole vedere il leghista rientrare in Parlamento dalla porta principale. Inoltre Minniti sprona il Partito Democratico a proporre ed attuare un piano di cambiamento al fine di porre rimedio allo sbarco dei migranti e alla relativa emergenza sanitaria. “In questa fase della storia del mondo si pone in maniera molto netta uno spartiacque che impatta direttamente sulle politiche migratorie e sul rapporto tra queste e l’opinione pubblica”: conclude così l’ex ministro.

 

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